“Camerieri stagionali cercasi”. Se si dovesse attribuire un titolo alla situazione del settore della ristorazione per l’estate 2022 sarebbe questo.
Lavori stagionali: mancano cuochi e camerieri
Secondo il ministro del Turismo Massimo Garavaglia i posti vacanti sarebbero “tra i 250 e 350 mila”. Un bel problema per il mondo della ricettività italiana che ha difficoltà sempre più evidenti a trovare nuovo personale proprio ora che dal settore arrivano segnali di ripresa.
Ma come si spiega questa carenza di cuochi e camerieri stagionali? Alcune settimane fa Alessandro Borghese, uno dei volti più famosi della tv di settore, ha attribuito la colpa all’arroganza dei giovani di oggi, che vogliono tutto e subito e non sarebbero disposti a lavorare sodo e fare sacrifici.
Lo chef, noto soprattutto per le sue apparizioni televisive nei programmi culinari, in un’intervista pubblicata sulle pagine del Corriere della Sera, aveva affermato:
“Sarò impopolare, ma non ho alcun problema nel dire che lavorare per imparare non significa essere per forza pagati. Io prestavo servizio sulle navi da crociera con soli vitto e alloggio riconosciuti“
“Dopo il Covid i ragazzi hanno cambiato mentalità”. Sostiene lo chef Filippo La Mantia, che ha raccontato delle difficoltà nel riuscire a reperire personale per il suo ristorante di Milano.
Non va meglio al ristorante stellato Butterfly di Lucca dove, all’annuncio da 1.900 euro al mese per sommelier e 1.600 euro per personale di sala, non ha risposto nessuno.
Sul banco degli imputati però, non ci sarebbe, come da più parti indicato, il reddito di cittadinanza. Ma la pandemia, visto che in piena emergenza la ristorazione e il turismo non sono riusciti a garantire quel minimo di stabilità che esisteva prima.
Il problema però è molto più ampio e forse nel nostro Paese a mancare, prima del personale, è l’attenzione a dare i giusti stimoli agli italiani creativi che vogliono intraprendere queste professioni.