A pochi giorni dall’inchiesta sui fatti di Capitol Hill, si apre la spaccatura interna in casa Trump, con i rapporti tra Donald e la figlia Ivanka ormai interrotti. A rendere ancor più sottile il filo che lega i due ha contribuito la testimonianza di Ivanka alla Commissione, che ha dato ragione alla versione di William Barr, ex-ministro della Giustizia.

Ivanka Trump, da figlia prediletta a “nemico” interno per papà Donald

Ivanka Trump e il padre Donald sempre più distanti. Il legame familiare sarebbe definitivamente incrinato e irrecuperabile, a maggior ragione dopo la testimonianza di Ivanka nell’inchiesta per i fatti di Capitol Hill. Chi conosce da vicino la giovane racconta di un rapporto ormai cessato, anche a causa dell’assalto al Campidoglio: pare infatti che la figlia avesse cercato in ogni modo di dissuadere il tycoon dai disordini, senza però ottenere risultati.

Oltre a questo, l’altro nodo riguarda le elezioni presidenziali del 2020, su cui Trump ha sempre manifestato un certo fastidio per la sconfitta. Anche qui Ivanka aveva fortemente preso le distanze dalla notizia di un possibile broglio alle urne. I due episodi si legano nella testimonianza rilasciata alla Commissione, dove Ivanka racconta di come il padre fosse a conoscenza delle falsità delle proprie affermazioni. William Barr, ex-ministro della Giustizia, le ha definite “cazzate” durante il suo intervento, sostenendo di aver incontrato tre volte l’esponente repubblicano ribadendogli il concetto. Ivanka si è prontamente allineata al suo pensiero:

“Ho accettato quello che ha detto (Barr, ndr), le sue parole hanno avuto un’influenza sulla mia opinione e sulla mia prospettiva”