Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il giorno dopo i colloqui con la delegazione britannica, lancia un appello molto chiaro nel tradizionale videomessaggio serale. Il punto cruciale rimangono i rifornimenti di armi, con l’obiettivo di difendere i confini, soprattutto il Donbass ormai nelle grinfie dell’esercito russo.

I combattimenti in Donbass sono sempre più feroci. La Russia vuole distruggere ogni città ma l’esercito ucraino sta facendo di tutto per fermare le azioni aggressive, nei limiti del possibile. Fin quando ci saranno a disposizione armi pesanti e artiglieria moderna, ovvero ciò che abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere ai nostri partner“.

Zelensky nel suo videomessaggio: “Al sud perdiamo terreno rispetto ai russi”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si rivolge alla nazione e soprattutto agli alleati occidentali nel videomessaggio serale di venerdì. Tra i passaggi del discorso anche un plauso all’operato britannico, giudicato concreto:

Insieme al ministro Ben Wallace abbiamo discusso su come fermare l’aggressione russa, privandola del potenziale offensivo. L’Ucraina ha comunque ribadito che necessita di ulteriori rifornimenti per il nostro esercito. Gli inglesi stanno dimostrando di essere molto preparati in materia di difesa”.

Per quanto concerne la situazione sul campo, Zelensky ribadisce che l’obiettivo prioritario è resistere in Donbass. Tuttavia ciò significa lasciare scoperte altre aree del Paese, tra cui gli oblast di Kherson e Zaporizzja:

Le forze russe consolidano la loro presenza nel Donbass e nonostante città come Severodonetsk e Lysychansk sopravvivano, a sud l’Ucraina sta perdendo terreno per mancanza di armi. Ribadisco, sono scoraggiato dalla lentezza con cui i nostri alleati ci supportano militarmente per aiutarci a difendere il nostro territorio

Intanto arrivano parole enigmatiche da parte del presidente americano Joe Biden:

“Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva sottovalutato gli allarmi degli Usa di un imminente attacco russo. Lui però non ha prestato ascolto, ha pensato che fosse esagerato. Avevamo molte informazioni in nostro possesso, Putin stava per attraversare il confine, non c’erano dubbi”

Appello conclusivo è arrivato nella serata di ieri anche dal sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko, il quale piano piano riscopre l’orrore della brutalità nemica per conquistare la città: 

I russi hanno demolito 1.300 palazzi residenziali e si contano centinaia di cadaveri rimasti tra le macerie. Il numero reale di cadaveri sotto le macerie delle case distrutte è spaventoso, almeno 50 persone per edificio. L’ultimo bollettino parlava di almeno 22mila residenti uccisi, purtroppo temo che possano essere molte di più