Neanche il tempo di gustarsi la vittoria dell’ultimo Roland Garros che Rafa Nadal deve già difendersi da voci e accuse poco giustificate, rispetto alla gestione dei suoi noti infortuni al piede. Dopo che lo spagnolo ha rivelato di dover ricorrere a diverse iniezioni per tenere a bada l’ormai famoso dolore cronico al piede, alcuni sportivi di spicco hanno parlato delle sostanze utilizzate in maniera poco chiara dal campionissimo.
Le accuse del ciclista Martin
Tra gli altri, il più agguerrito è Martin. Il ciclista della Cofidis, infatti, nelle scorse giornate ha parlato in questo modo:
“Se un ciclista facesse la stessa cosa, a parte che nel ciclismo è comunque proibito, ma ammettiamo non lo fosse, tutti gli salterebbero addosso qualificandolo come dopato. Questo perché c’è uno sfondo culturale e degli stereotipi propri al ciclismo. Mentre la gente incensa Nadal per essere stato capace di fare quello che ha fatto oltre il dolore. Mi sembra che anche Zlatan Ibrahimovic abbia detto che ha giocato con infiltrazioni al ginocchio. Loro passano per eroi perché vincono col dolore, ma di fatto si aiutano con sostanze per sopportare il dolore, ed ancora una volta, è una cosa molto al limite. Un vincitore nel ciclismo, in particolare quello del Tour de France, anche senza il minimo indizio è automaticamente accusato di essere dopato.”
La Wada: “Non ha usato alcun prodotto vietato”
A difendere Nadal da accuse di ogni tipo, ci ha pensato Olivier Niggli – direttore dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA) – il quale è intervenuto di fronte ai microfoni della tv svizzera RTS:
“Le iniezioni a cui è ricorso Nadal per combattere il dolore ai piedi non sono nell’elenco dei prodotti vietati, poiché si stima che non migliorino le prestazioni sportive. Tuttavia credo sia giusto porci questa domanda: è accettabile che un atleta d’élite debba sottoporsi a iniezioni prima di una partita?”
Game, set and match.