Carlo Ancelotti, fresco vincitore della Uefa Champions League con il suo Real Madrid compie 63 anni. La sua lunga e travolgente carriera è ricca di traguardi raggiunti, vittorie e record battuti ma anche qualche incomprensione – vedi Napoli. La sua forza? Il rapporto con i giocatori, veri e propri figli adottivi con cui Re Carlo ha instaurato un rapporto che testimonia quanto valga la forza del gruppo nel calcio e le parole del centrocampista Toni Kroos riguardanti il confronto tra lui, Marcelo ed Ancelotti nella semifinale di ritorno contro il Manchester City lo testimoniano: “Voleva un parere da noi più esperti su chi sostituire nel supplementare. È una situazione che lo qualifica e che spiega così bene perché Carlo funzioni così bene in questa squadra.”

Carlo Ancelotti, gli inizi

Carlo Ancelotti è nato a Reggiolo il 10 giugno del 1959 e sin da piccolo si appassiona al calcio. Inizia la sua carriera da calciatore nel Reggiolo, per poi passare alle giovanili del Parma all’età di 16 anni dove nella stagione 1978-1979 ne divenne un titolare fisso sotto la guida di Cesare Maldini che ne intuì immediatamente le doti di centrocampista con il vizio del gol. Diventa eroe a 19 anni, quando grazie ad un suo gol al Menti contro il Vicenza porta il Parma in Serie B sotto gli occhi del presidente della Roma Dino Viola e l’allenatore Nils Liedolm che si innamorano di lui e lo portano a giocare in Serie A con la maglia giallorossa. Nella capitale Ancelotti vince 3 volte la Coppa Italia ed uno scudetto nel 1982-1983 infortunandosi anche gravemente al ginocchio destro, infortunio che lo costrinse a saltare il mondiale del 1982. Nel 1987 Arrigo Sacchi, neo allenatore del Milan convinse Silvio Berlusconi a sborsare 5,8 miliardi di lire nelle casse della Roma per aggiudicarsi le prestazioni sportive di Ancelotti e fu un successo: al Milan il centrocampista vinse: una Supercoppa Italiana, una Champions League, una Supercoppa Europea, una Coppa Intercontinentale ed uno scudetto nella stagione 1990-1991.

La carriera da allenatore

La carriera da allenatore di Ancelotti è iniziata nel 1992 dopo il suo ritiro da calciatore, voluto fortemente come suo vice alla Reggiana da Arrigo Sacchi, Ancelotti si mette in mostra arrivando nel 1996 a guidare il Parma, squadra che lo lanciò da giocatore. A Parma Re Carlo crea un gruppo di granito che vince e convince, tanto che la Juventus decise di sostituire nella stagione 1998 lui a Marcello Lippi. Terminata la sua esperienza a Torino, rimase senza panchina fino al 2001, quando il Milan lo chiamò per sostituire in corsa il turco Fatih Terim e li inizia la magia. Al Milan Ancelotti vince 2 coppe dei campioni (Champions League), una coppa Intercontinentale, una supercoppa italiana, ed uno scudetto. Dopo Milano vince anche a Londra con il Chelsea, a Monaco di Baviera con il Bayern e con il Paris Saint Germain a Parigi ma diventa Re a Madrid, dove nel 2014 vince la decima Champions League della storia blanca e nel 2022 quando vincendo Liga e Champions diventa l’unico allenatore a vincere tutti e cinque i principali campionati d’Europa: Italia, Inghilterra, Germania, Spagna e Francia, ed è diventato l’unico tecnico nella storia a vincere quattro Champions League.