C’è una leggenda dietro ai flop di Sanremo di successo… una leggenda che parte dal penultimo posto di Vasco Rossi nel 1983 con “Vita spericolata” che poi si è trasformato in un plebiscito che ancora è in atto su quella che è diventata una canzone della storia della musica italiana. Non abbiamo la sfera di cristallo per sapere come andrà a finire la carriere artistica di Tananai ma è indubbio che il suo ultimo posto all’Ariston è ampiamente ribaltato dal duetto con Fedez e Mara Sattei in “Dolce vita” che ha ormai conquistato l’estate. In questo mese i conti si possono fare e il loro è indubbiamente un tormentone estivo da podio. Vediamo la storia degli inciampi sanremesi chi altro include. Se ne potrebbe fare una playlist… di qualità.
La playlist dei flop di Sanremo di successo
TOTO CUTUGNO – Voglio andare a vivere in campagna (17° posto)
“Un po’ Gypsy Kings, un po’ country “de noantri”, Cutugno fa flop con uno dei suoi brani più iconici: da “L’italiano” erano passati solo 12 anni, ma sembra un secolo. Canzone obiettivamente trascinante, con quei controcanti forse buffi, ma che dettano il ritmo. Tutti la ricordano, tutti la canticchiano, gli altri mentono. Eppure non venne capita: forse perché suonava “troppo” Gypsy Kings…”
Nel video c’è l’esibizione originale, dove Toto stecca l’attacco.
FEDERICO SALVATORE – Sulla porta (13° posto)
“Cantautore napoletano imprevedibile, talentuoso, impegnato. Qui affronta il tema dell’omosessualità, del coming out di un figlio nei confronti della madre. Un brano teso, anticonvenzionale, ben scritto, sofferto, dolente, col ritornello di due sole parole. Forse per il pubblico perbenista dell’Ariston era troppo presto.”
PATTY PRAVO – ... E dimmi che non vuoi morire (8° posto)
“Forse uno dei Festival migliori, come qualità media, ma vinto dai Jalisse. Avrebbero fatto epoca anche loro, in qualche modo, proprio per quel primo posto improbabile. Uno dei più bei brani del pop italiano di sempre come eleganza e atmosfera, scritto da Vasco Rossi e Gaetano Curreri (pesi massimi), arriva invece incomprensibilmente ottavo, ma è invecchiato molto meglio delle varie Syria o Silvia Salemi classificatesi davanti.”
PITURA FRESKA – Papa nero (16° posto)
“Lo ska a Sanremo? Forse non era il caso. Eppure questo complesso di otto musicisti destava simpatia immediata e aveva un suo senso. Testo in veneziano, apparentemente buffo ma in realtà serissimo: dopo la Miss Italia di colore (Denny Méndez), sarebbe stato eletto anche “un pontefice nero”? Inno all’accettazione universale che ancora si fa fischiettare.”
NICCOLO FABI – Lasciarsi un giorno a Roma (8° posto)
“Una buonissima carriera da cantautore mai ruffiano iniziata forse col brano più bello, ballata nostalgicissima che non a caso anni dopo sarebbe diventata la sigla di chiusura di un film che ha preso lo stesso titolo. Tutta la sconfitta di chi, 25 anni fa, cercava di dimenticare il proprio amore camminando sotto la pioggia.”
DANIELE SILVESTRI – Aria (9° posto)
“Facile sbancare le radio e le vendite coi ritornelli come “Salirò” (ancorché validi). Un giovane Silvestri qui invece ci prova con un brano quasi senza ritornello, una follia all’Ariston: la storia di un ergastolano da sentire senza pause, col fiato sospeso.”
BLUVERTIGO – L’assenzio (16° e ultimo posto)
“Lasciamo perdere come è andata avanti la carriera di Morgan. Qui, al massimo della forma, lui e la band propongono un pop danzereccio impeccabile con anche virtuosismi strumentali: Morgan inizia al piano elettrico, ma poi imbraccia il basso. Dietro, per tre secondi, il silenzio assoluto.”
TRICARICO – Vita tranquilla (16° posto)
“La nemesi, una volta per tutte, di “Vita spericolata” e dell’edonismo degli anni Ottanta. Un anti-inno da parte di un anti-eroe che urla disperato, quasi stonato, il suo bisogno di normalità dopo l’infanzia sballottata e poco serena. Lo sfogo, una volta per tutte, di chi ha fatto della solitudine e dell’incomunicabilità uno stile di vita.”
“Dolce vita”come conseguenza dein flop di Sanremo di successo
Ora che sapete Tananai da dove muove i suoi passi, ecco il suo tormentone estivo 2022 con Fedez e Mara Sattei.