L’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica Franco Gabrielli ritorna sulla questione relativa al cosiddetto “Bollettino sulla disinformazione”. In breve, si tratta di una lista di personalità considerate “filoputiniane” su cui il Copasir avrebbe condotto un dossier di spionaggio. La decisione finale, come comunica lo stesso Gabrielli, è quella di declassificare il Bollettino” di comune accordo con il Dis (Dipartimento per le informazioni sulla sicurezza)
“La persistente campagna diffamatoria su una presunta attività di dossieraggio da parte dell’intelligence (in realtà inesistente), mi ha convinto a chiedere al Dis di declassificare il Bollettino sulla disinformazione“
“Mi auguro che la sua lettura integrale cessi ogni forma di sospetto sull’attività dell’Intelligence nazionale o su fantomatici indirizzi governativi volti a limitare il diritto di informazione”
“Non esiste un Grande Fratello, una Spectre in Italia: nessuno vuole investigare sulle opinioni delle persone”
Gabrielli chiarisce gli obiettivi del Bollettino della disinformazione
Il delegato governativo alla Pubblica Sicurezza della Repubblica, Franco Gabrielli, ha deciso di declassificare il Bollettino sulla disinformazione per spegnere il fuoco sulle polemiche che riguardano una presunta attività di indagine su soggetti considerati filoputiniani. La vicenda nasce da un articolo di giornale che riportava una lista di tali personalità, tuttavia sia Gabrielli che il Copasir, tramite la figura del presidente Adolfo Urso, hanno negato che sia mai stata messa in mezzo l’intelligence.
Lo stesso Gabrielli spiega le finalità con cui è stato redatto il Bollettino:
Il Bollettino sulla disinformazione è frutto di un lavoro iniziato nel 2019 e di cui viene dato conto in tutte le relazioni periodiche al Parlamento. Si tratta di un’analisi del fenomeno basata unicamente su fonti aperte e non contiene, considerata la fisiologica diffusione, alcun elemento proveniente da attività di intelligence”.
Manifesta sollievo anche Federica Bieni, vicepresidente pentastellata del Copasir:
“Accolgo con favore la notizia della volontà di desecretare il documento di monitoraggio sullo stato della disinformazione pervenuto lunedì 6 giugno”. Solo la trasparenza consente di eliminare tutti i sospetti di report posti in essere dai servizi con l’avallo del Copasir. Poiché è un documento innocuo relativo ad una semplice attività di monitoraggio ritengo che sia il passo migliore per far cessare tutte le accuse rivolte ad apparati statuali“.