Non c’è pace a Shanghai. Nella grande metropoli cinese ancora test di massa a campione per gli oltre 2,7 milioni di abitanti del distretto di Minhang. La paura, nonostante siano passati due anni, rimane la stessa. Lo scoppio e il dilagarsi di nuovi focolai di Covid. Ad appena una settimana dalla revoca delle restrizioni del pesantissimo lockdown durato 2 mesi, di fatto per più di 100 mila persone restano limitazioni rigorose in nome del sistema zero-Covid, mai abbandonato dal gigante asiatico.
Shanghai e Covid-19. Ancora test a campione
Partirà domani, sabato 11 giugno 2022, la nuova campagna di test Covid-19 che porrà inevitabilmente gli abitanti del distretto di Minhang in un nuovo lockdown. “Tutti i residenti saranno testati”, hanno annunciato le autorità del distretto cinese in un post sui social media, aggiungendo che “la chiusura sarà revocata dopo la raccolta dei campioni”, senza fornire dettagli più specifici.
Le autorità centrali della megalopoli hanno riferito che nella giornata di mercoledì 8 giugno ci sono stati 9 nuovi contagi (nessuno a Minhang) dopo appena 7 giorni dal ‘liberi tutti’ e dopo aver confinato i suoi 26 milioni di residenti per ben 60 giorni nelle 4 mura domestiche. Il tutto per contenere il peggior focolaio di Covid in oltre due anni. Il blocco però non è mai stato revocato del tutto, con centinaia di migliaia di persone a mobilità limitata e diversi complessi abitativi ancora chiusi.
Secondo i dati riportati dall’agenzia Xinhua, la Cina continentale giovedì ha riportato 30 casi confermati di COVID-19 trasmessi localmente, di cui 15 nella regione autonoma della Mongolia interna, 7 a Pechino, 6 a Shanghai e 2 a Liaoning. Inoltre, 156 pazienti sono stati dimessi dagli ospedali e non ci sono stati nuovi decessi per COVID-19. Questo quanto affermato questa mattina dalla Commissione sanitaria nazionale.
La voglia di ripartire economicamente a Shanghai
L’annuncio di nuove restrizioni ha mutato l’umore delle principali piazze cinesi che avevano reagito alle aperture con corse sfrenate verso parchi, centri commerciali e ristoranti. Questo a livello economico aveva portato anche a qualche cauto rialzo dopo il dato, molto positivo, sulle export in maggio. A Hong Kong, ad esempio, l’indice Hang Seng dei titoli guida, aveva chiuso in calo dello 0,6% a 21,869.05 punti. In ribasso anche Shanghai che iniziava a respirare dopo l’allentamento delle severe misure di contenimento prese da settimane dalle autorità per contenere la diffusione della nuova variante Covid. L’annuncio della parziale ripresa delle restrizioni è stata invece una doccia fredda che ha depresso i corsi.