Stop auto inquinanti 2035
Stop auto inquinanti dal 2035. Non saranno più in vendita quelle diesel e a benzina. Così ha deciso il Parlamento dell’Unione europea con il voto a favore dello stop dal 2035 alle immatricolazioni di automobili con motore endotermico. Ora la misura deve essere discussa con Commissione e Consiglio, ma intanto in Italia si polemizza. Per il ministro dello sviluppo economico Giorgetti si tratta di una decisione ideologica che favorirà i produttori asiatici. «Sono deluso, profondamente. L’inversione di tendenza che avevo auspicato non c’è stata. Me lo aspettavo, ma così si rischia l’eutanasia di una parte della nostra industria e la dipendenza dalla Cina» ha affermato Giorgetti. Mentre c’è preoccupazione della filiera automotive: “Ci sono 70 mila posti di lavoro in bilico”.
La versione di Bonelli
Sul tema Angelo Bonelli, coordinatore di Europa Verde, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi su Radio Cusano Campus. “L’Europa non parla solo di auto elettrica, se l’auto ad idrogeno dovesse essere competitiva andrebbe benissimo, l’importante è che siano auto ad emissioni zero -ha affermato Bonelli-. Polemiche? Questa è una decisione dell’UE su cui tutte le industrie stanno lavorando da 10 anni. Il nostro Paese si sveglia sempre all’ultimo. Siamo di fronte ad una rivoluzione industriale e non possiamo avere un atteggiamento conservatore. Dobbiamo aiutare quelle persone che economicamente hanno bisogno di essere accompagnate nella transizione. I ministri Giorgetti e Cingolani invece di lamentarsi dovrebbero indicare una strada, utilizzare le risorse europee per aumentare l’occupazione. Non capisco perché dobbiamo essere sempre gli ultimi della classe. Non penso che l’UE tornerà indietro perché il sistema industriale si è messo in moto, frenare significherebbe far pagare un prezzo economico incredibile al nostro Paese e sarebbe da irresponsabili”.