Tempi di bilanci televisivi dopo una lunga stagione invernale e primaverile che ha tenuto incollati agli schermi milioni di italiani. Alcuni titoli sono stati veri flop, altri successi incredibili, altri ancora hanno diviso. Quest’ultimo è il caso de “Le Fate Ignoranti – la serie” che muove i passi dal noto film di Ferzan Özpetek ma prendendo una strada tutta sua. E’ stata un’idea buona o un tentativo di “allungare il brodo” di qualcosa che in passato ha funzionato? Le reazioni su questo prodotto andato in onda su Disney Plus sono state eterogenee e, nei confronti dei creatori Gianni Romoli e lo stesso Özpetek in collaborazione con Carlotta Corradi e Massimo Bacchini, s’è creata una vera e propria guerra tra guelfi e ghibellini.

“Le Fate Ignoranti la serie” – la trama

Lo spunto narrativo de “Le Fate Ignoranti – la serie” è identico a quello del lungometraggio. Lo racconta un’interessante recensione della Tana del Cobra:

“Antonia, col viso diafano di Cristiana Capotondi, è una sciapa eterosessuale erotica come un guanto da cucina. Quando suo marito (il piacionissimo Luca Argentero) muore, scopre che si trastullava tra le braccia virgulte di Michele (un Eduardo Scarpetta indistinguibile da Mamhood). Tutto crolla ma poi rinasce nella luce di una famiglia alternativa che vive come nel villaggio dei Puffi dove tutti hanno le chiavi di casa, tutti mangiano dallo stesso frigorifero e tutti si siedono a tavola anche se non invitati. Nel lungometraggio questo stile di vita alternativo era uno shock romantico, forse perché appena spennellato nel racconto ritmato di un prodotto da sala. Reiterato in una serie, invece, risulta ridicolo e alquanto irritante.”

“Le Fate Ignoranti – la serie” – le critiche

Quello che non è andato giù di questa serie italiana è la rappresentazione degli eterosessuali all’interno della narrazione. Come spiega sempre quella recensione in chiave ironica:

“Su tre etero che la serie mostra, una è la moglie sciacquetta di cui sopra, uno è un picchiatore fascista che ringhia invece di parlare e uno mangia tutta la sera filetti di baccalà per poi usare la mano unta e bisunta per obbligare Ambra a toccargli le parti intime. Sia chiaro, il lavoro culturale del regista negli anni è stato preziosissimo: ha mostrato un mondo che in molti non conoscevano e che a molti è piaciuto. Ma questo non significa che si debba creare un confronto Usa/Urss in stile Rocky Iv dove gli eterosessuali sono per forza stronzi, beceri e decerebrati. Persino la madre di Antonia, un’ottima Carla Signoris, è una persona orrenda fino a quando inizia a respirare l’aria di casa di Michele.”

Il ruolo di Luca Argentero

Rispetto al film, il ruolo di Luca Argentero ne “Le Fate Ignoranti – la serie” è molto più sviluppato. Ma anche questo non è considerato da tutti un bene. Il regista aveva previsto per ogni episodio un siparietto iniziale in cui l’attore avrebbe dovuto far capire allo spettatore quanta poesia ci fosse in quelle vite e invece i monologhi sono risultati dei “pistolotti” insopportabili ai più.  Si chiude almeno in bellezza con una novità. Il finale della serie apre, infatti, ad una seconda stagione dal respiro internazionale. La speranza è che si curi di più la scrittura del prodotto.

Ecco il video del trailer de “Le Fate Ignoranti – la serie”: