Peschiera del Garda, l’inchiesta
Peschiera del Garda, dopo la maxirissa alla stazione dello scorso 2 giugno, la Prefettura di Brescia ha disposto “l’intensificazione delle misure preventive territoriali e dei controlli mirati presso le principali stazioni di partenza”. Due i filoni di indagine da seguire: “Il primo si concentrerà sui pesantissimi eventi accaduti in spiaggia e riguarderà danneggiamenti, risse, lesioni, rapine, devastazioni, vandalismi, interruzione di pubblico servizio” anticipa Bruni. Il focus della seconda inchiesta riguarda invece le molestie sessuali subìte e denunciate in treno da almeno cinque minorenni (residenti nelle provincie di Milano e Pavia).
La sindaca di Peschiera: “Scene da guerra civile”
Orietta Gaiulli, sindaca di Peschiera del Garda, è intervenuta ai microfoni della trasmissioni “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus. “Peschiera non è questa, è una bella cittadina per le famiglie -ha affermato Gaiulli-. Quindi per noi è stata una ferita, non solo a livello di immagine turistica, ma una lacerazione a livello di comunità, c’era la guerra civile a Peschiera, era dai tempi del 45 che non si vedevano certe scene. Quando hanno iniziato ad arrivarmi i messaggi, ho preso il motorino, sono andata prima in spiaggia poi in stazione e direi che il lavoro ottimo delle forze dell’ordine in paese quel giorno ha limitato quello che poteva diventare un disastro. Io però avevo preavvisato 2 giorni prima che sarebbe potuta succedere questa cosa. Ho mandato una pec a tutte le istituzioni perché era già successo e si sapeva che si stavano riorganizzando. Poi ho girato il video a polizia e carabinieri, da lì non ho sentito più nulla ed è successo quello che è successo. E’ successo di tutto, persino un signore di 80 anni è stato picchiato da questi energumeni. Quando si arriva a questo si arriva a fare tutto. Erano migliaia, circa 2500. Tutti ragazzini dai 15 ai 17 anni, persino bambini di 8 anni c’erano. E’ una crepa nella società italiana, questo è un segnale”.
Le ragazze molestate
“Non posso che immaginare il terrore di quelle povere ragazze molestate sul treno -ha aggiunto la sindaca-. Questa ferita loro se la porteranno per tutta la vita. Le aspetto a Peschiera, a spese del Comune, a godersi una giornata per capire che questa è una città accogliente, non c’entra niente con la guerra che alcune persone sono venute a fare a casa nostra. Già dallo scorso weekend è aumentato il controllo delle forze dell’ordine, come sempre succede quando sono scappati i buoi si chiudono i recinti. Bisogna che ci siano presidi stabili, solo così riusciremo a risolvere il problema. C’era stato un altro appello su tiktok che per fortuna è andato deserto. Non bisogna farli arrivare a Peschiera. Conto che il prefetto mi ascolterà”.