Tiene banco in vista dell’estate il tema del reddito di cittadinanza, legato alla scarsa disponibilità di manodopera per i lavoratori stagionali. Ebbene, una nuova proposta arriva dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia, il quale propone di lasciare metà del Rdc a chi accetta un lavoro stagionale.

Rdc, Garavaglia: “Oltre 300mila posti vacanti nel turismo”

Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia mette sul tavolo una possibile soluzione nel contrasto al reddito di cittadinanza (rdc) legato alla scarsa reperibilità di lavoratori stagionali. In breve, il politico della Lega propone di lasciare a ciascun percettore del sussidio la metà del compenso nel caso in cui quest’ultimo accetti un lavoro stagionale. L’obiettivo è quello di salvare settori legati al mondo turistico, tra cui la ristorazione e l’alberghiero, già provati dalla pandemia e ora in difficoltà nel trovare personale:

Se dopo due anni di blocco quasi totale gli operatori alberghieri e della ristorazione devono chiudere le stanze o non accettare prenotazioni ai tavoli per mancanza di personale vuol dire che il fenomeno è più diffuso di quanto si pensi. Ho pensato a questa soluzione tampone in linea con l’approccio pragmatico di questo governo, che ci impone di fare il possibile per far incontrare domanda e offerta“.

I dati ci dicono che mancano 1,3 milioni di operatori, di cui 300 mila nel settore turismo. Sulla mancanza di lavoratori stagionali influisce la presenza del reddito di cittadinanza, più allettante rispetto a un rapporto di lavoro instabile. C’è chi preferisce fare i tre giorni a chiamata e non andare oltre proprio per non perdere il reddito di cittadinanza“.

L’azzurra Ronzulli propone invece una sospensione del Rdc

Solo qualche giorno fa la parlamentare di Forza Italia Licia Ronzulli aveva posto la questione sul tavolo della politica:

Con l’arrivo dell’estate dovremo fronteggiare il rischio per tutte le attività turistiche, ricettive e del mondo della ristorazione nel trovare personale stagionale. Una difficoltà che, va detto chiaramente, è dovuta al reddito di cittadinanza che ha dopato il mercato del lavoro. La mia proposta è quella di sospenderlo per la stagione estiva, perché se chi lo percepisce continua a preferire una mancetta statale a un lavoro regolarmente retribuito, allora gli effetti sull’economia locale saranno devastanti“.