Nel primo incontro tra le stesse finaliste dello scorso anno salta subito il fattore-campo: grandissima prestazione in difesa dei giocatori di Coach Messina
Pallacanestro Finali Scudetto Milano passa a Bologna
L’Emporio Armani Milano vince a Bologna in gara-1 per lo scudetto. E lo fa stando sempre avanti. Meritando, quindi, l’1-0 con cui tra 48 ore tornerà alla Segafredo Arena, per provare il secondo blitz.
Ce n’erano, di motivazioni, a cominciare dai quattro ceffoni rimediato dodici mesi prima, nel 4-0 che aveva consegnato il sedicesimo titolo tricolore alla Virtus Bologna.
Milano ha difeso, e lo ha fatto facendo sentire i centimetri, ma anche i muscoli. Una gran prova, anche quando la formazione di Sergio Scariolo ha ricucito ben 13 punti di divario, costruiti a cavallo tra il secondo e il terzo periodo.
Se uno guardasse alle sole cifre, 27-28 ospite al 20’, si fermerebbe davanti a un punteggio di Prima Divisione, forse di Promozione. E nulla più. Questo perché l’insistenza nel tiro da 3 è un virus, capace di contaminare la Pallacanestro italiana, e di neutralizzare 30 anni e oltre di sani insegnamenti. Percentuali veramente ridicole, per due squadre e altrettante società di livello assoluto. Le nostre prossime e contemporanee rappresentanti nella ventura edizione della Coppa dei Campioni.
Fotografie dei momenti decisivi
Come ha detto Gigi Datome, autore di un lay-up nei momenti decisivi del quarto tempo, l’importante è stato tenere la Virtus Segafredo Bologna sotto un certo numero di punti: e i 62 segnati dai Campioni d’Italia sono la notizia aritmetica più rumorosa degli ultimi 5 mesi e spiccioli.
Belinelli ha combinato poco ma l’avvio di partita è stato un disastro per entrambe. Tanto che all’intervallo lungo il punteggio è da Prima Divisione, forse di Promozione. 28-27 per Milano.
Chi si muove alla grande è Kyle Hines, degno rappresentante delle cifre iperboliche in fatto di rimbalzi d’attacco. Sarà lì, uno dei fattori con cui i giocatori di Messina sapranno costruire la dote per portare a casa il primo tagliando per il tricolore. E il miglior rimbalzista europeo segna 8 punti subito.
Teodosic si fa male ma è un guaio risolvibile, una volta sceso da un tiro dalla distanza. Stessa sorte tocca a Shengelia, che lotta ma si vede che non è serata, nel gran traffico creato dai lunghi milanesi.
I due fattori del basso punteggio sono: il totale 3/23 da 3 punti per l’Olimpia, il 5/22 Virtus. E tra l’altro tutti e tre i tiri dalla distanza per la squadra ospite li ha segnati Gigione Datome.
I rimbalzi in attacco? Milano ne avrà presi 17, in 40 minuti: una enormità.
Al rientro in campo un parziale che scava la differenza è il 17-5 nei punti segnati, per l’Olimpia del Presidente Giorgio Armani. Tanto che il più ampio divario è sul 50-41, che diventa +13, a un certo punto. Hackett sbaglia i due tiri liberi, altra notiziona, sul -2. E Milano è calda e concentrata, nelle scelte di tiro: sia con Shields, sia con Hall, con Rodriguez che corre, imprendibile, a creare delle plausibili superiorità numeriche utili, per esempio, a spaccare la difesa bolognese. A mandare a canestro Hines e Shields o al tiro Datome.
Il primo quarto era terminato 10-13, il secondo 27-28. Rodriguez ha sì sbagliato 5 volte su altrettante, da 3 punti, ma ha saputo dispensare 7 assist, di quelli che fanno male. Mentre Teodosic si vede solo 2 volte, da questo punto di vista. Quando Shengelia porta la Virtus sul -2 Bentili fa 2/2 dalla lunetta e riporta Milano sul 63-59. Ci pensano Melli e Hall e Datome con un tiro morbido a evitare l’eventuale stoppata di Sampson.
Il 66-62 è meritato ben oltre la risicata differenza di 4 punti. Ben oltre il tentativo estremo di Bologna di rientrare e provare a superare e a fare lo sgambetto alla compagine di Ettore Messina. Non questa sera, con Teodosic a corrente alternata, svegliatosi troppo tardi. Weems e Belinelli di fatto non si sono mai accesi. Hackett ha perso pure la calma nel momento meno adatto rimediando un fallo tecnico per aver scagliato la palla contro Niccolò Melli. E Jaiteh e compagni sono stati troppo discontinui, correndo di più ma male.
Milano sta bene, fisicamente. Le rotazioni hanno funzionato. E la difesa individuale ha tenuto botta, limitando, addirittura, Shengelia. Troppo disunita, la Virtus Bologna. Troppo concentrata, l’Emporio Armani Milano. Che è in vantaggio, dopo il primissimo atto.
Photo Credits: pagina FB Olimpia Milano