È un Volodymir Zelensky atipico e nostalgico quello che nel messaggio di ieri notte ha ricordato l’anniversario di EURO 2012. Il presidente ucraino si è servito, difatti, della storia sportiva del proprio Paese per ricordare la bellezza della manifestazione calcistica della scorsa decade.
In quell’occasione, gli Europei di calcio si erano infatti disputati a metà tra Polonia ed Ucraina, portando un evento sportivo di altissimo livello nelle principali città dei due stati. Ecco il ricordo di Zelensky nel suo racconto su Instagram:
Esattamente 10 anni fa celebravamo l’inaugurazione di EURO 2012 che tutto il popolo ucraino e polacco così come gli ucraini e i popoli europei tutti. La cerimonia d’apertura fu a Varsavia mentre la finale si disputò nella nostra capitale Kiev, con il torneo che toccò diverse città dei due paesi tra cui Donetsk, nella Donbass Arena. Sono passati solamente 10 anni e sembra di essere in un altro mondo. Solo oggi, gli invasori hanno annunciato la folle notizia di voler unire tutti i club dei popoli occupati in una sorta di campionato, da Donetsk a Luhansk, Kherson, Melitopol, Crimea e persino parte della Georgia. È una presa in giro per tutto il popolo che ricorda tutto molto bene. Dieci anni fa, la nostra Donetsk era una città avanzata, forte e fiera fino all’arrivo della Russia che ha portato idee di tale inadeguatezza
Oltre Euro 2012: il punto di Zelensky sul Donbass
Proprio servendosi del racconto della manifestazione calcistica europea come pretesto, Zelensky ha poi naturalmente virato il proprio discorso sul tema bellico. Focalizzandosi sul Donbass, il presidente Ucraino ha identificato in Severodonetsk il punto focale dello scontro.
Ecco le parole del presidente in merito alla giornata di guerra di ieri:
Secondo i risultati di questa giornata, il 105 giorno di guerra su vasta scala, Severodonetsk rimane l’epicentro dello scontro nel Donbass. Difendiamo le nostre posizioni e infliggiamo perdite significative al nemico. Questa è una battaglia molto feroce, molto difficile. Probabilmente una delle più difficili di questa guerra. Sono grato a tutti coloro che ci difendono in questa direzione. Per molti aspetti, il destino del Donbass viene deciso lì