È stato, insieme a Davide Nicola, il grande artefice del miracolo salvezza della Salernitana. Ma Walter Sabatini non sarà più il direttore sportivo del club campano nella prossima stagione: nei giorni scorsi è infatti arrivata la rottura con il presidente Iervolino che ha sancito il divorzio tra parti.
A raccontare le sue verità sulla fine dell’avventura con la Salernitana, durata solo sei mesi, è lo stesso Walter Sabatini in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera: “Lascio un monolite. Merito dell’allenatore e degli stessi giocatori. Oggi c’è un gruppo pronto a dare battaglia contro chiunque: naturalmente va integrato, migliorato, corretto”
“Spero che non venga disintegrato. La soddisfazione più grande è stata quella di aver riportato gioia e dignità a una città intera. Questa esperienza ha sublimato la mia vita sportiva e professionale. È una triste fine per un’avventura che ci ha fatto esplodere di gioia. È stata imbrattata una tela del Caravaggio, ma non è certo qualche schizzo di fango sulla tela che può sminuire un’opera d’arte”, le sue parole.
🇱🇻 L’U.S. Salernitana 1919 e il D.S. Walter Sabatini rendono noto di non proseguire il rapporto di lavoro per la stagione calcistica 2022-2023.
— US Salernitana 1919 (@OfficialUSS1919) June 2, 2022
Ringraziandolo per il lavoro svolto e l’impegno profuso la Società augura al Direttore Sabatini le migliori fortune professionali.
Sabatini-Salernitana: il “caso Coulibaly” e il retroscena Pogba…
Sabatini entra poi nel dettagli della fine della storia con la Salernitana, spiegando i motivi che hanno portato al divorzio: “È tutto figlio di un equivoco. Nel caso di Coulibaly, assurto agli onori delle cronache, rifarei cento volte tutto. Ho solo cercato di difendere un patrimonio della Salernitana, messo a repentaglio da una clausola secondo cui il ragazzo poteva liberarsi a 20mila euro in B e a 1,7 milioni in A: un accordo che ovviamente non avevo fatto io. Il presidente — perfettamente al corrente di tutto, come l’ad Milan — mi ha dato mandato di risolvere la questione perché non voleva assolutamente perdere il giocatore, e io mi sono limitato a trasferirgli le richieste degli agenti. Stava a lui decidere se accettarle o se perdere Coulibaly. In passato, sul tema delle commissioni ho fatto battaglie di principio, nobilissime ma alla fine anche dannose”.
L’ex dirigente della Salernitana svela di essere stato in passato, ai tempi della Roma, a un passo da Pogba ma… “Ho avuto scontri tremendi con agenti che esageravano. Ma, per esempio, mi rimprovero ancora quando ai tempi della Roma litigai a sangue con il povero Raiola, perché venne a chiedermi una commissione di 4 milioni su un giovanissimo Pogba. Ci insultammo a vicenda, oggi mi rammarico invece molto e sono convinto di aver fatto una cavolata colossale, perché quella era sì un’operazione eticamente ai limiti, ma alla fine avrei portato alla Roma un valore tecnico e patrimoniale enorme. Non ho avuto il coraggio di farlo. Sono le cose del calcio: c’è una questione generale sulla quale siamo tutti, o quasi, d’accordo; poi ci sono le situazioni particolari, contingenti, nelle quali bisogna pensarci un attimo e valutare la bontà dell’occasione. Il calcio, spesso, si fa affrontando certe questioni”, ha ammesso Sabatini.