A una settimana dalle elezioni comunali cresce il fermento per capire se come i risultati potranno impattare sulle coalizioni governative. Tra chi sale e chi scende, le cose sono radicalmente cambiate per Lega e Movimento 5 Stelle, i cui sondaggi parlano di un calo preoccupante in vista dell’appuntamento elettorale.

Proprio su questo tema gli analisti politici notano come entrambi gli schieramenti abbiano optato per una strategia di basso profilo. I candidati sarebbero così “mimetizzati” in altre liste civiche oppure rappresentanti di una lista il cui simbolo riconduce indirettamente a quello del partito di appartenenza.

Elezioni comunali, Lega e 5 Stelle nelle retrovie

Lega e Movimento 5 Stelle corrono ai ripari a sette giorni dalle elezioni comunali, in un momento storico di evidente difficoltà sul piano dei consensi. Rispetto ai tempi d’oro entrambi i partiti hanno più che dimezzato l’elettorato: la Lega si attesta al 15,7%, il M5S scivola al 13,1%. Per contrastare e oscurare il declino, sia Conte che Salvini sembrano aver deciso la medesima strategia: nascondersi nell’ombra e scegliere una linea moderata e prudente.

Vediamo ora degli esempi concreti. Al Sud la Lega avrebbe dovuto presentarsi con il nuovo logo “Prima l’Italia”, volto a richiamare la nuova identità del partito. Tuttavia, solamente otto candidati presenteranno l’inedito simbolo in campagna elettorale. In altre circostanze, invece, i candidati del Carroccio sono mimetizzati sotto liste civiche oppure sotto schieramenti che riprenderebbero il logo di “Prima l’Italia”.

Nel caso dei pentastellati addirittura lo stemma non compare proprio. Altrimenti ritroviamo lo stesso meccanismo già visto precedentemente: candidatura congiunta con altre liste, oppure “cessione” del logo allo schieramento amico.

Fdi cerca la conferma: primo partito nazionale nei sondaggi

Se Lega e 5 Stelle dovranno fronteggiare una probabile sconfitta alle urne, dall’altro lato la tornata elettorale potrebbe ridisegnare le gerarchie interne ed esterne. Osservato speciale è naturalmente Fratelli d’Italia, unica forza oppositrice dell’attuale governo, ormai prima forza della coalizione di centrodestra con il 22,5% delle preferenze.

Non solo, ma sarebbe ufficiale anche il sorpasso sul Partito Democratico, poco sotto al 22,2% e in leggera risalita rispetto alle ultime proiezioni. Tra i partiti minori sale Italexit di Paragone, vicino al 2,3%. In generale, il centrodestra garantirebbe sulla carta il 48% delle preferenze, contro il 40% della sinistra.