Guerra Russia-Ucraina, sono passati 102 giorni dall’inizio del conflitto. Forti esplosioni sono state sentite a Kiev. Lo riferisce l’agenzia di stampa Reuters, secondo cui dopo le esplosioni è stato visto del fumo. In precedenza, le sirene dei raid aerei stavano risuonando in gran parte dell’Ucraina, compresa la regione della capitale Kiev.

Guerra Russia-Ucraina, 102 giorni dall’inizio del conflitto

Bulgaria, Macedonia del Nord e Montenegro chiudono spazio aereo a Lavrov

La Bulgaria, la Macedonia del Nord e il Montenegro hanno chiuso lo spazio aereo al ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, in visita domani e martedì a Belgrado, in Serbia. Una situazione complicata come la definisce il primo ministro serbo Ana Brnabic che, come riferisce  a testata serba Danas, dichiara:

“E’ davvero incredibile che la situazione in Europa e nel mondo sia tale che il presidente di un Paese debba fare i conti con cose come la logistica del volo del ministro degli Affari esteri di un’altra nazione”

Guerra Russia Ucraina, a Mariupol è quasi finita l’acqua potabile

L’acqua potabile per i cittadini di Mariupol è quasi finita, come afferma il consigliere del sindaco Petro Andryushenko:

“La quantità d’acqua a disposizione era piccola prima, ma ora e’ diminuita del tutto. E’ necessario registrarsi stando in coda. Alla gente viene data acqua che deve essere bollita, ma non sempre e’ possibile. Nelle prossime settimane  la temperatura aumenterà, il livello dell’acqua si abbasserà e l’acqua diminuirà” 

Un problema che si aggiunge alla mancanza di gas ed elettricità. In queste condizioni aumenta il rischio che in città possa scoppiare un’epidemia a causa dei cadaveri sepolti in tombe poco profonde:

“Ci aspettiamo il colera o qualsiasi epidemia virale legata al tratto gastrointestinale a causa delle condizioni insalubri, questo puo’ accadere. La cosa peggiore e’ che una cosa elementare come la dissenteria nelle condizioni attuali e con il sistema medico che non funziona, la mancanza di farmaci, puo’ uccidere decine di migliaia di persone”

Kiev: “Aiuti militari dall’Occidente devono essere continui, no una tantum”

L’Ucraina vuole vincere la guerra contro la Russia e, per farlo, avrà bisogno degli aiuti militari dall’Occidente. Aiuti che, però, dovranno essere continui fino al raggiungimento della vittoria, come spiega la viceministra della Difesa ucraina Hanna Malyar, citata dalla Cnn:

“I nostri alleati occidentali devono capire che gli aiuti militari non sono una tantum, ma devono essere continui fino alla vittoria. Le armi hanno già cominciato ad arrivare, ma non bastano per dare una risposta molto forte all’esercito russo. Avremo sempre bisogno di aiuto, dato che siamo gia’ entrati in una guerra prolungata”

Guerra Russia Ucraina, morto sul campo generale russo

Un generale russo è rimasto ucciso sul campo nella zona tra Artemivsk-Lysychansk: lo riporta il canale Telegram del progetto InformNapalm, rilanciato dall’agenzia Unian. Roman Kutuzov, il generale in questione, è morto sul campo di battaglia durante gli scontri a fuoco sull’autostrada vicino a Artemuvsk: secondo l’intelligence americana, dall’inizio di maggio sono morti tra gli 8 e i 10 generali russi.

Ex generale USA: “Cinesi preoccupati per esito conflitto”

Il generale John R. Allen, ex comandante statunitense delle Forze NATO, ha parlato di come l’esito della guerra tra Russia e Ucraina preoccupi tutto il mondo, in particolare la Cina:

“Questa guerra non riguarda solo Russia e Ucraina: abbiamo visto la solidarieta’ europea e del Nord America come mai prima. Negli Usa abbiamo visto un rinnovo della leadership, sul palco globale mai notato sotto l’amministrazione Trump. E l’America, come tanti Paesi nel mondo, ha iniziato un processo di delibera di un regime di sanzioni contro la Russia che costituisce una nuova sfera di conflitto e adesso sempre piu’ Paesi vogliono unirsi alla Nato ed i cinesi sono molto preoccupati per l’esito del conflitto”

Kiev obiettivo principale dei russi. Sede aiuti umanitari rasa al suolo

Le esplosioni che oggi hanno colpito Kiev hanno raso al suolo la sede degli aiuti umanitari, dove vivevano circa 40 persone: non ci sono notizie su eventuali vittime. Gli attacchi alla capitale ucraina si sono intensificati visto che Kiev rimane l’obiettivo principale dei russi, come spiega il viceministro della Difesa ucraino Anna Malyar:

“Abbiamo sempre detto apertamente che Kiev è costantemente minacciata. Le persone stanno tornando per vari motivi, ma dobbiamo ancora capire che la guerra è in una fase calda e Kiev, in quanto obiettivo principale della Federazione Russa, rimane tale”

Guerra Russia Ucraina, Kiev: “Per riprenderci il Donbass andremo in Russia”

Non usa mezzi termini il ministro degli Interni ucraino Viktor Andrusiv visto che, se l’Ucraina vuole riprendere il controllo del Donbass, dovrà entrare nel territorio russo:

“L’essenza di un contrattacco di successo è rendere punti strategici. Ad esempio, prendere Kherson con pesanti combattimenti, da un punto di vista strategico, non ha senso. Riguadagneremmo semplicemente la nostra città, il nemico si sposterebbe un po’ più lontano da Kherson, ma ci creerebbe ancora molti problemi. È molto più difficile riconquistare il Donbass: per fare questo bisogna entrare nel territorio della Russia”

Erdogan: “No Svezia e Finlandia finché non soddisfino nostre richieste

La Turchia continuerà a opporsi all’ingresso di Svezia e Finlandia nell’Alleanza atlantica fino a quando le richieste di Ankara non verranno soddisfatte. Lo ha annunciato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan al congresso del suo partito, l’Akp, riporta Tass. “Finché le nostre aspettative non saranno soddisfatte, non cambieremo la nostra posizione sull’espansione della NATO”, ha sottolineato Erdogan. Ankara lamenta che i due Paesi nordici sostengono il Pkk e le formazioni curde nel Nord della Siria e chiede che Helsinki e Stoccolma revochino l’embargo sulla fornitura di armi alla Turchia.

Ucraina: Parlamento Kiev, Budapest persiste nell’infangarci

Il presidente del Parlamento ucraino, Ruslan Stefanchuk, ha accusato l’Ungheria di “persistere nell’infangare l’Ucraina” dopo che il suo omologo magiaro, Laszlo Kover, ha alluso alla possibilità che dietro le dure dichiarazioni di Volodymyr Zelensky nei confronti di alcuni leader europei vi sia un “problema mentale”. “A proposito della dichiarazione del presidente del Parlamento ungherese, Laszlo Kover: l’intero mondo democratico guarda con sorpresa e incredulità non alle parole del presidente Zelensky ma alla posizione dell’Ungheria, che persiste nel trascinare l’Ucraina nel fango e nel coprire la Russia”, ha scritto Stefanchuk su Facebook, “a differenza del presidente del Parlamento ungherese, noi in Ucraina, inclusi gli ungheresi transcarpatici, siamo fiduciosi che l’Ucraina vincerà e sarà ricostruita abbastanza presto”

Ucraina: Kiev, ripreso il controllo di metà Severodonetsk

Le forze ucraine controllano la metà di Severodonetsk grazie al successo della controffensiva lanciata ieri. Lo ha dichiarato alla televisione il governatore ucraino del Lugansk, Sergiy Gaidai. “I russi controllavano il 70% di Severodonetsk ma sono stati respinti in un paio di giorni e ora la città è divisa a metà”, ha spiegato Gaidai, “hanno paura di girare per strada in libertà”. Secondo il governatore, i russi hanno perso “un numero enorme” di soldati e otto militari russi sono stati fatti prigionieri.

Ungheria: presidente Parlamento: Zelensky ha problema mentale

I toni bruschi a volte usati dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nei confronti dei leader europei che ritiene non lo sostengano a sufficienza potrebbero derivare da “una sorta di problema mentale”. Lo ha dichiarato il presidente del Parlamento ungherese, Laszlo Kover, in un’intervista a Hir Tv.
“Le dichiarazioni del presidente a volte suonano molto strane”, ha detto Kover, “non ricordo che il leader di un paese bisognoso di aiuto si sia mai concesso un tono simile nei confronti di nessuno, nemmeno in Ungheria e Germania”.
Il presidente del Parlamento ungherese, in carica dal 2010, ha osservato che “sia nella vita privata che in politica” le persone di solito si astengono dal minacciare coloro “che vogliono farsi amici”. Kover ha quindi suggerito che Zelensky potrebbe avere “una specie di problema mentale personale”, ma “non si sa cosa si possa fare al riguardo.

Kiev, su capitale missili lanciato da bombardiere Tu-95

Le forze russe hanno colpito Kiev in mattinata con missili lanciati da un bombardiere strategico Tu-95 che sorvolava il Mar Caspio. Lo ha riferito l’Aviazione ucraina, citata da Ukrinform, aggiungendo che uno dei missili è stato abbattuto.
Il Tupolev Tu-95 è un bombardiere strategico quadrimotore di fabbricazione sovietica, sviluppato negli anni cinquanta e tutt’ora in servizio nelle Forze aerospaziali russe nella versione Tu-95MS. Progettato per compiere missioni di deterrenza e attacchi nucleari, è utilizzato ancora oggi e la nuova versione è in grado di lanciare missili da crociera a lungo raggio.

L’appello del Papa: “Non portate l’umanità alla rovina”

Papa Francesco ha lanciato un “appello ai responsabili delle nazioni: non portate l’umanità alla rovina”. Parlando del conflitto in Ucraina il Santo Padre, nel giorno della solennità della Pentecoste, ha affermato: “Si mettano in atto vari negoziati, concrete trattative per arrivare a un cessate il fuoco”.

Putin: “Nuove armi a Kiev significa estendere il conflitto”

Consegnare altre armi a Kiev da parte dell’Occidente ha l’unico obiettivo di “estendere il conflitto il più possibile”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Tass.

Putin: “Se Kiev avrà razzi a lungo raggio, colpiremo nuove strutture”

Se l’Occidente fornirà missili a lungo raggio a Kiev, la Russia ne prenderà atto e colpirà strutture finora risparmiate dalla guerra. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, secondo quanto riporta la Tass.

Sindaco di Kiev: “Diverse esplosioni nella Capitale”

“Diverse esplosioni hanno colpito la capitale ucraina Kiev nelle prime ore di oggi”,

a confermarlo è il sindaco Vitali Klitschko che su Telegram scrive:

“Le esplosioni  riguardano in particolare i distretti di Darnytsky e Dniprovsky”.

“L’aggressore continua a lanciare missili e ad effettuare attacchi aerei sulle infrastrutture militari e civili del nostro Paese, in particolare a Kiev”,

ha scritto lo Stato maggiore dell’esercito ucraino sulla sua pagina Facebook.

La capitale è stata particolarmente colpita il 28 aprile, giorno della visita del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, “cinque missili” sono poi caduti su Kiev. Gli allarmi di raid aerei sono risuonati in molte altre città del Paese durante la notte scorsa.

Zelensky: “A Severodonetsk situazione difficile”

“La situazione a Severodonetsk, dove continuano i combattimenti di strada, rimane estremamente difficile. attacchi aerei, artiglieria, razzi”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso del suo discorso notturno su Telegram.

Intelligence Gb: contrattacchi Kiev a Severodonetsk

Nelle ultime 24 ore si sono registrati contrattacchi delle forze ucraine a Sieverdonetsk, nell’Est del Paese, che hanno probabilmente frenato lo slancio dell’esercito russo, che in precedenza aveva concentrato nella zona tutta la sua potenza di fuoco. Lo riferisce l’intelligence britannica nel suo ultimo aggiornamento, spiegando che le forze russe impegnate in quest’area includono riservisti delle forze separatiste dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk. Queste truppe sono scarsamente equipaggiate e addestrate e mancano di equipaggiamento pesante rispetto alle normali unità russe.
L’uso di forze di fanteria per procura per le operazioni di sgombero urbano è una tattica russa precedentemente osservata in Siria, dove la Russia ha impiegato il V Corpo dell’esercito siriano per assaltare le aree urbane. Questo approccio probabilmente indica il desiderio di limitare le perdite subite dalle forze russe regolari.

Esperti Usa: Kiev resiste a Severodonetsk e Lysychansk

Le truppe russe sono in grado di conquistare interamente Severodonetsk e Lysychansk, ma la difesa ucraina resiste. E’ quanto emerge dall’ultimo aggiornamento del think tank Usa American Institute for War Studies (Isw). Le truppe ucraine continuano ad impedire stanno ai russi di circondare le loro nella regione di Lugansk, e stanno respingendo gli attacchi russi a Severodonetsk. L’esercito russo ha concentrato tutte le sue risorse in quest’area, ma finora ha ottenuto solo modesti risultati. L’esercito ucraino sta conducendo contrattacchi localizzati anche a nord di Kherson.

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