Disastro naturale a Cuba, dove l’uragano Agatha si è abbattuto su gran parte del Paese provocando almeno tre vittime. Copioso il numero dei dispersi così come folto è il numero degli sfollati e delle persone rimaste senza elettricità.

Dopo Cuba anche la Florida nei radar dell’uragano Agatha

L’uragano Agatha imperversa come una furia e dal Messico, dove ha causato 10 morti, si è spostato all’isola di Cuba, provocando morte e devastazione. Almeno tre i decessi accertati, punta dell’iceberg di una vasta popolazione rimasta senza corrente o, nei casi più gravi, sfollata a causa delle vaste inondazioni.

L’Istituto di meteorologia cubana fa sapere che le precipitazioni abbondanti sopra i 200 millimetri proseguiranno per l’intera giornata di sabato. Colpita la parte occidentale dell’isola, nelle regioni di Pinar del Rio, Artemisa e della capitale L’Avana. Proprio qui si segnalano anche crolli di edifici, un dejà-vù dopo l’esplosione di un mese fa nel centro cittadino.

In base alla classificazione degli esperti, Agatha è un uragano di “grado 2” su una scala di cinque. Il National Hurricane Center americano afferma che si tratta dell’uragano più intenso registrato dal 1949. Nei giorni scorsi era stato provvisoriamente declassato a “tempesta tropicale” e ora i meteorologi stanno cercando di capire dove si sposterà. Massima allerta nelle isole caraibiche, soprattutto a Bahamas, mentre è a forte rischio anche l’isola di Florida Keys, a soli 150 km di distanza da L’Avana.

Il NHC ha diramato l’allerta per le prossime 36-48 ore, aspettandosi precipitazioni fino a 250 millimetri. Le autorità della Florida meridionale, nell’area di Miami, stanno aiutando la popolazione distribuendo sacchi di sabbia.