Giornate calde a caotiche a Peschiera del Garda, al confine tra Lombardia e Veneto. A partire da giovedì pomeriggio la cittadina gardesana è stata presa d’assalto da decine di giovani che hanno compiuto molteplici episodi di terrore e vandalismo. Le autorità preposte hanno rafforzato i controlli in vista del weekend, per evitare che la situazione degeneri ulteriormente.

Peschiera del Garda, bollino nero di violenza tra oggi e domani

Il comune veneto di Peschiera del Garda si sveglia sotto stretta osservazione dopo una serie di raid vandalici giovanili accaduti nei giorni scorsi. Tra i punti critici ci sono il Lido dei Pioppi e il Lido Campanello, luoghi di ritrovo assai frequentati tra musica, balli e violenze.

Il divertimento è presto sfociato in rissa tra due gruppetti di adolescenti, che su Tik Tok promettono una rivincita a suon di armi e bastoni per il weekend. Per tale ragione il prefetto di Verona ha intensificato i controlli, sia in loco che al punto nevralgico della stazione. Tra le misure adottate, inoltre, la vendita d’asporto di bibite in bottiglie di vetro, in lattina e lo stop totale agli alcolici.

Giovedì, quando si è verificata la rissa, in città sono arrivati oltre 2.500 ragazzi e i presenti raccontano che i treni erano decisamente sovraffollati. La Polizia e la Questura stanno procedendo all’identificazione dei responsabili delle violenze e dell’abuso smisurato di alcol. Molti ragazzi sono di origine straniera, con età compresa tra i 17 e i 19 anni, e provengono dalle principali città dell’asse “Serenissima” come Brescia, Venezia, Bergamo e Milano.

Sei adolescenti denunciano molestie sessuali sul treno

A rendere ulteriormente triste l’intero episodio è il racconto di sei ragazze lombarde di 16 e 17 anni, che hanno denunciato di aver subito molestie sessuali mentre tornavano in treno da una giornata a Gardaland.

Eravamo circondate, il caldo era asfissiante e alcune di noi sono svenute. Mentre cercavamo un controllore avanzando a fatica lungo i vagoni siamo state assalite. Ridevano, ci dicevano che in quanto bianche non eravamo gradite“.