Sono ben 141 le scadenze con il Fisco che, nel mese di giugno, i contribuenti italiani dovranno assolvere: dall’Imu all’Irpef, 122 di queste metteranno mano al portafoglio dei lavoratori del nostro Paese. In Italia il peso fiscale ha raggiunto la soglia del 43,5%, collocandola al sesto posto degli Stati Ue, dove primeggia la Danimarca con il 48,1%.

Scadenze del Fisco a giugno: si rischia ingorgo di adempimenti

Giugno sarà un mese ricco di appuntamenti tra i contribuenti e il Fisco, visto le scadenze che dovranno assolvere: primo appuntamento il prossimo 6 giugno, quando gli italiani “terminano di versare i contributi previdenziali e le tasse allo Stato. Tra la metà e la fine del mese, inoltre, ci saranno anche altri tipi di adempimenti, come l’invio di comunicazioni e istanze.

Visto l’alto numero di tasse da pagare e le tante norme dei mesi scorsi, la maggior parte frutto delle emergenze sanitaria e  internazionale a causa della guerra in Ucraina, si rischia un vero e proprio ingorgo di adempimenti, come denuncia la Cgia:

“Un calendario fiscale da far tremare i polsi, che solleva ancora una volta un grande problema: in Italia non solo subiamo un prelievo fiscale eccessivo, ma anche le modalità di pagamento delle imposte provocano un costo burocratico che non ha eguali nel resto d’Europa. Dopo poco più di 5 mesi dall’inizio dell’anno, praticamente dopo 157 giorni lavorativi inclusi i sabati e le domeniche, il contribuente medio finisce di lavorare per assolvere tutti i versamenti fiscali dell’anno (Irpef, Imu, Iva, Tari, addizionali varie, Irap, Ires, contributi previdenziali, etc.) e da martedì 7 giugno inizia a guadagnare per sé” 

Le scadenze fiscali di giugno

Tra le scadenze di giugno che i contribuenti dovranno assolvere con il Fisco c’è quella del 16 giugno con il versamento della prima rata IMU, seguita il 30 dall’invio della dichiarazione dell’Imposta Municipale Propria. Sempre entro l’ultimo giorno di giugno, gli italiani dovranno pagare – in unica soluzione o come prima rata – l’IRPEF (con relative addizionali e imposte sostitutive) risultante dalle dichiarazioni annuali, a titolo di saldo per il 2021 e di primo acconto per l’anno in corso, senza alcuna maggiorazione. Il versamento interessa anche i soggetti IRES con esercizio coincidente con l’anno solare.

 

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