Intervenuto al Festival dell’Economia di Torino, il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni si sofferma sul salario minimo, indispensabile per garantire equità ai lavoratori in Italia. Una riforma però bloccata da tempo in Senato, per questo l’ex premier spinge a sbloccare la manovra.
Gentiloni: “Bisogna alzare le tasse alle grandi multinazionali”
Tanti i punti trattati da Paolo Gentiloni al Festival dell’Economia di Torino, con particolare focus sul salario minimo. Per il commissario Ue agli Affari economici è indispensabile per contrastare la perdita di potere d’acquisto degli stipendi e le disuguaglianze nel mondo del lavoro:
“Il tema della perdita del potere d’acquisto degli stipendi e dell’aumento delle diseguaglianze non può essere ignorato: serve il salario minimo, vanno garantiti diritti ai lavoratori delle piattaforme digitali e alzate le tasse alle grandi multinazionali che escono vincitrici dalle crisi di questi anni, prima la pandemia e poi la guerra”
Iter fermo e scontro politico
Se Paolo Gentiloni sponsorizza e spinge per il salario minimo, in Italia la questione è ben diversa visto che l’iter è fermo da mesi e le parti politiche non riescono a trovare un’intesa. Per il M5s è una priorità, così come per il PD sarebbe la riforma ideale da chiudere entro fine legislatura, ma il centrodestra è pronta a bloccarla in commissione Lavoro al Senato dove l’iter, dopo vari rallentamenti dal 2018, si era sbloccato circa un mese fa.
L’idea è quella di garantire 9 euro netti orari, sotto i quali non si può scendere. Illustrati gli emendamenti, ora si attendono – oltre al parere della commissione di Bilancio – le relazioni tecniche dei ministeri dell’Economia e del Lavoro.
Leggi anche: