In arrivo dalla Svezia la nuova tendenza fitness che unisce il benessere fisico a quello ambientale. L’attività fisica all’aperto dopo il periodo di pandemia è tornata ad essere inserita nella quotidianità dei cittadini. Una soluzione per unire l’utile al dilettevole si chiama plogging e arriva dalla Svezia.

Plogging, di cosa si tratta

La soluzione a questo problema arriva dalla brillante idea di Erik Ahlstrom, un giovane svedese che ha iniziato a ripulire le strade di Stoccolma durante il suo allenamento giornaliero. Dopo aver condiviso la sua esperienza sui social, il fenomeno del plogging è diventato virale. Il termine deriva dall’unione delle parole plocka up, letteralmente raccogliere in svedese, e running, dall’inglese correre. Ovviamente, questo tipo di allenamento è molto più arduo, considerato che oltre a praticare la corsa, i partecipanti dovranno raccogliere i rifiuti, in una sorta di caccia al tesoro green.

Il nuovo fenomeno virale nel nostro paese

Anche in Italia, questa pratica è diventata un fenomeno che si è diffuso in modo rapido e capillare, non soltanto nelle grandi metropoli ma anche nei piccoli paesi di provincia. Dal semplice gesto di Erik, che ha unito lo sport all’amore per l’ambiente, sono nate intere community di cittadini organizzati. Ne è un esempio l’Associazione romana MiAttivo, che si è mossa per ripulire la città di Roma, la cui situazione ambientale ha raggiunto picchi di criticità. E dove meglio che a Roma, in cui il plogging permette di ammirare le bellezza della città eterna.

Le prime reazioni nelle città italiane

L’assessore allo sport di Riscaldina, comune fuori Milano, Gianluca Crugnola è intervenuto ad un evento organizzato proprio una manifestazione organizzata nel suo territorio. Lo stesso ha dichiarato: “Correndo e raccogliendo rifiuti i nostri sportivi ecologici hanno lanciato un bellissimo messaggio a tutta la popolazione, un messaggio di civiltà, di salute pubblica e di grande attiva partecipazione. Fare Rescaldina più pulita e bella passa proprio da queste attenzioni e dalla sensibilizzazione di ognuno“.