“Il M5S non esce dalla maggioranza. Il M5S è nella maggioranza, come partito di maggioranza relativa, per dare un contributo e offrire soluzioni condivisibili che migliorino non solo la situazione del conflitto (in Ucraina, ndr) ma anche quella dei cittadini italiani”, ha spiegato oggi Giuseppe Conte. Un leader 5 stelle che usa toni insolitamente diversi e molto meno bellicosi rispetto a quelli usati nelle scorse settimane nei confronti del governo di Mario Draghi.

Il 7 giugno si riunirà nuovamente il tribunale di Napoli per decidere sulla legittimità dello statuto

“In questo momento ha ben altro a cui pensare” spiega un 5 Stelle di lungo corso. “Per lui, per Conte, i prossimi giorni saranno fondamentali”. La data da cerchiare in rosso è quella del 7 giugno, quando si riunira’ nuovamente il tribunale di Napoli per decidere sulla legittimita’ dello statuto. E qui le preoccupazioni di Conte vanno subito a quello che potrebbero fare Di Maio e Grillo qualora il pronunciamento dovesse portare ad una nuova sospensiva dei vertici e all’annullamento dell’ultimo voto sulle regole interne.

Se finisse così per Conte sarebbe l’ennesima sconfitta, anzi, una vera e propria debacle anche se farà di tutto per minimizzare e sin da ora i fedelissimi dell’ex presidente del consiglio si stanno affrettando a far sapere che “indipendentemente da quella che sara’ la sentenza, i giudici non potranno fermare il nuovo corso legittimato dal pronunciamento dei cittadini”. Andremo avanti, gli attivisti sono con noi, il ragionamento.

In caso di bocciatura non si esclude la via di un nuovo statuto e la creazione di un nuovo Movimento 5 Stelle

Insomma, si vedra’ quale sara’ la decisione del Tribunale ma in caso di esito negativo l’orientamento non sarebbe quello di tornare alla ipotesi del direttorio a cinque; non si esclude infatti di voltare pagina e di intraprendere – sottolinea un ‘big’ pentastellato – la via di un nuovo statuto e di fatto creare un nuovo Movimento 5 stelle. A trazione rigorosamente contiana.