Dopo l’annuncio di Gianmarco Pozzecco alla guida dell’Italbasket, il neo allenatore della Nazionale italiana ha rilasciato le prime dichiarazioni ufficiali. Il Poz ha trattato tantissimi tempi a partire dai ringraziamenti al coach Messina per l’esperienza a Milano fino al sogno Nazionale che oggi è diventato realtà.
Un susseguirsi di emozioni che Gianmarco Pozzecco ha affrontato nel suo stile come c’era da aspettarsi. La prima domanda ha riguardato proprio l’amore per l’Italbasket, cui il nuovo coach ha risposto.
“Ci sono pochi sportivi che hanno sofferto come me per l’azzurro. Sono stato escluso per due volte per due competizioni in cui pensavo di poter partecipare da giocatore, a Parigi nel 1999 e in Svezia nel 2003. Questa sofferenza ha reso ancor più indimenticabile il successo di Atene. Credo che nessuno abbia goduto come ho goduto io. Credo che non ci sia nessun altro, a livello di allenatore, che abbia il rispetto che ho io per gli italiani. Concludo dicendo che questa mia formazione mi darà un grande senso di responsabilità”
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— Italbasket (@Italbasket) June 3, 2022
Gianmarco Pozzecco sull’Italbasket: “Vincere non sarà facile”
Naturalmente non basteranno i buoni presupposti per far felici tutti i tifosi della Nazionale italiana di basket. A Pozzecco serviranno risultati anche per sfatare il mito di un carattere troppo esuberante per un ruolo di tale prestigio.
Sul suo temperamento il Poz ha commentato:
“Se mi chiedete di evitare i miei momenti in cui divento verde e mi trasformo nell’incredibile Hulk, beh, non posso assecondarvi. Questi momenti sono calati, anche grazie al supporto di mia moglie. Ma non posso cancellarli dalla mia figura”
Quanto alle possibilità di vittoria, magari proprio a partire dai prossimi Europei, il coach ha affermato:
“Un ex-giocatore può avere sensazioni che un altro non ha. Ma anche uno che ha fatto l’allenatore sin da bambino ha altre capacità di interpretare le cose. Sono riuscito a coprire certi ruoli per il mio passato da ex-giocatore. Ma da giocatore devo dire che ho vinto poco. Questo vuol dire che vincere è importante, ma o non è tutto, ma, oppure, non vince mai nessuno. Vincono soltanto i grandi predestinati. L’ultima medaglia dell’Italia è del 2004. Poi basta. So che vincere con questa Nazionale non sarà facile”
L’esperienza a Milano con Messina
Infine, un passaggio sul passato – ancora fresco – a Milano con Ettore Messina:
“Molti pensavano che la convivenza con Ettore Messina potesse essere difficile. Ma ormai è passata una stagione e posso dire che il rapporto con Ettore è stato meraviglioso. Sono stato a contatto per un anno con uno dei migliori del mondo, è superfluo dire quanto abbia imparato da lui. Mi ha insegnato tantissimo, ma non so quanto poi io sia riuscito ad apprendere per mia incapacità. Mi sono sentito un po’ il suo fratellino minore. Mi auguro per tutta la società che la stagione si possa chiudere nel migliore dei modi”