Razionamento acqua Italia: l’ANBI lancia l’allarme. L’improvvisa ondata di caldo nella penisola impoverisce sempre di più i bacini idrici che potrebbe dare luogo a razionamenti.
Razionamento acqua Italia: l’ANBI lancia l’allarme
L’ondata di caldo che sta colpendo l’Italia in queste settimane sta già mettendo in crisi le riserve idriche del Paese.
Se da una parte il caldo anticipato ha prodotto un’apertura anticipata della stagione turistica estiva con spiagge, lungo tutta la penisola, già affollate, dall’altra sta portando alla mancanza di acqua potabile in tutta Italia.
A segnalarlo è l’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche affermando che il livello di fiumi e laghi nel nostro Paese sta diminuendo.
L’Italia ricava il 17,6% di tutta l’energia elettrica a livello nazionale dalle centrali idroelettriche. Con il 41% del totale, l’idroelettrico è la fonte rinnovabile più utilizzata in Italia. Le centrali sono più di 4.400 e la maggior parte è concentrata al Nord Italia, proprio dove le precipitazioni stanno mancando.
L’allarme
Le temperature più alte della media stagionale, con picchi superiori ai 30° in moltissime città italiane, sta causando una crisi idrica che colpisce in primo luogo laghi, fiumi e di conseguenza colture e allevamenti.
Questo potrebbe avere delle conseguenze non istantanee ma reali anche in altri campi, come l’aumento della bolletta della luce e del prezzo del pane.
Tra le zone più colpite in Italia troviamo soprattutto il Nord e in parte al Centro, dove non piove o nevica da mesi. Il Po ne è la dimostrazione più evidente dove in tutte le stazioni di rilevamento l’acqua è sotto il livello di emergenza, ai minimi dal 1972. La causa è una presenza fissa di alta pressione che blocca come una barriera invisibile le perturbazioni provenienti dall’Atlantico deviandole al Sud e impedendo l’arrivo della pioggia.
Oltre alle temperature più alte della media anche insoliti incendi in aree come il Trentino Alto Adige o l’Emilia Romagna.
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