Parata 2 giugno 2022, torna dopo 2 anni la sfilata per la Festa della Repubblica. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto una corona di alloro sulla tomba del Milite Ignoto, all’Altare della Patria, primo atto delle celebrazioni del 2 Giugno, Festa della Repubblica. Con il Capo dello Stato, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, i presidenti del Senato e della Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, e il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Il momento suggellato dal tradizionale sorvolo delle Frecce Tricolori. Nel pomeriggio apertura dei Giardini del Quirinale a persone con fragilità rappresentate dalle associazioni a carattere nazionale.
Parata 2 giugno 2022. Guerini: una festa di tutti e di ciascuno
Per la prima volta parteciperanno alla tradizionale sfilata in Via dei Fori Imperiali i rappresentanti della Sanità. In testa i sindaci con o slogan: “Insieme a Difesa della pace”.
“La celebrazione della Repubblica italiana, nata nel ’46 dalle ceneri di un Paese ferito ma ricco di energie e desiderio di rilancio, è certamente una festa di tutti e di ciascuno, un grande appuntamento collettivo con la propria memoria e con la propria identità. Ed è anche, cosa non meno importante, una lezione sempre valida sulla possibilità di ricominciare. Anche partendo da condizioni difficili o perfino drammatiche come quelle di allora”.
A dirlo il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in occasione della Festa del 2 giugno.
‘Insieme a difesa della pace’
Quest’anno la festa ha per le Forze Armate un sottotitolo che recita “Insieme a difesa della pace”. Il ministro Guerini si è soffermato sulle tre parole che caratterizzano il 2 giugno 2022.
“La prima “repubblica”: res publica, ossia di cosa che riguarda, appartiene ed è nella responsabilità di ognuno di noi, nessuno escluso. È un termine carico di fascino, che descrive più di ogni altro l’essenza del nostro sistema di valori, incardinato nella Costituzione e improntato alla democrazia partecipativa”. Un sistema, aggiunge Guerini, “che le Forze Armate della Repubblica hanno contribuito a tutelare fin dagli albori, e che proteggono a tutt’oggi. A quanti lo hanno fatto al prezzo della vita, o di forti patimenti, va oggi un pensiero di particolare gratitudine.
La seconda parola è ‘insieme’: perché non vi può essere repubblica senza un sentimento profondo e diffuso di comunanza, di familiarità, di collaborazione; senza un obiettivo condiviso, che non annulla e anzi moltiplica la forza di quelli individuali. Anche in questo caso, fa piacere constatare che le Forze Armate italiane e il Personale civile della Difesa siano consapevoli portatori di questo modello, di questa visione, incarnati nel servizio quotidiano a favore dei cittadini e delle Istituzioni che li rappresentano.
Infine, ma non certo da ultimo per importanza, ‘pace’.
Una condizione da salvaguardare con intelligenza, con impegno e con coraggio, un orizzonte a cui la Difesa italiana lavora, in maniera costante e attiva, attraverso le molte missioni di pace e di stabilizzazione di cui si è resa protagonista negli anni, e non di meno rivestendo un ruolo di disincentivo nei confronti delle potenziali minacce che è, di per sé, strumento di pace. Donne e uomini della Difesa, è una Festa della Repubblica contraddistinta da non poche preoccupazioni, ma è anche un giorno in cui, facendo un bilancio, come avviene in queste circostanze, possiamo dirci orgogliosi del nostro Paese”.