Val Kilmer e la sua lunga lotta con la malattia non gli hanno impedito di prender parte al sequel di Top Gun, Top Gun: Maverick.

Per farlo, l’attore si è servito di un’intelligenza artificiale capace di ricostruire completamente la sua voce.

Val Kilmer, la malattia che lo ha privato della voce sconfitta da una tecnologia all’avanguardia

Val Kilmer è stato uno degli attori di punta di Hollywood tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta.
Una carriera che lo ha visto comparire in pellicole come Top Gun nel 1986, per la regia di Tony Scott, il biopic The Doors del 1991 firmato da Oliver Stone e Heat – La Sfida di Michael Mann. Il nuovo millennio lo vede, però, costretto a mettere da parte la recitazione per far fronte a un cancro alla gola. La diagnosi arriva nel 2015, ma viene inizialmente negata dall’attore, che solo nel 2017 ammette la sua condizione e di essere in via di guarigione. Tuttavia, la voce di Kilmer viene seriamente compromessa a seguito di una tracheotomia per curare il tumore, costringendolo a dare il suo addio alle scene. Fino a Top Gun: Maverick.

L’insistenza di Tom Cruise per averlo nel film e l’intervento della tecnologia

Top Gun: Maverick è uno dei successi cinematografici più importanti di questa prima metà del 2022. Come molti sanno, Tom Cruise ha fortemente insistito perché Tom “Iceman” Kazansky, il personaggio impersonato da Val Kilmer in Top Gun e iniziale antagonista del Pete Mitchell interpretato da Cruise, fosse nel sequel.
La sceneggiatura è stata, quindi, adattata per rendere possibile questo commovente ritorno del personaggio.
[Seguono spoiler su Top Gun: Maverick]
Nella pellicola, Iceman è stato a sua volta colpito da un cancro che lo costringe a comunicare digitando i suoi pensieri su un computer che riproduce la sua voce. Quello che non tutti sanno, è che la voce riprodotta è proprio quella di Kilmer, ricostruita attraverso l’intelligenza artificiale.
Come spiegato da John Flynn, co-fondatore di Sonantic, a Forbes, nel 2021 l’attore strinse una collaborazione con la sua società. Kilmer fornì ore di filmati d’archivio con la sua voce, che Sonantic rielaborò attraverso un algoritmo per farne un modello replicabile.

“Alla fine, abbiamo generato più di 40 modelli vocali diversi, per poi selezionare quelli che avevano la qualità migliore e che fossero i più espressivi.
Questi algoritmi fanno ormai parte del nostro motore vocale che potrà esser messo a disposizione delle persone che, in futuro, potrebbero aver bisogno dello stesso trattamento”.

Val Kilmer ha ringraziato pubblicamente la Sonantic per il lavoro svolto insieme e per la grande opportunità che gli ha dato: ritornare a recitare in uno dei ruoli iconici della sua carriera, e dare una nuova svolta alla sua stessa esistenza.

“Sono grato al team della Sonantic che ha ripristinato la mia voce magnificamente e in modi che non avrei mai creduto possibili.
La capacità di comunicare è il cuore della nostra esistenza di esseri umani, e le conseguenze del cancro alla gola hanno reso difficile per gli altri capire quello che dico. La possibilità di tornare a raccontare la mia storia, con una voce che sento appartenermi e finalmente familiare, è un dono incredibilmente speciale”.

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