Ha appena concluso il Giro d’Italia con una tappa vinta e con una marea di tifosi in più, conquistati grazie al suo stile di pedalata aggressivo volto sia a vincere che a far divertire i tifosi a bordo pista e il pubblico a casa.

Il futuro? Sicuramente nel breve periodo sul taccuino è segnato il Tour de France, ma c’è chi come il padre Adrie pensa molto più in là: le Olimpiadi di Parigi 2024.

Mathieu Van Der Poel e le Olimpiadi: le parole del padre

Per il padre, vincitore del Giro delle Fiandre 1986, Mathieu dovrebbe abbandonare la multi-disciplinarità. “Forse sarebbe saggio rinunciare alla mountain bike nel 2022 e nel 2023 per poi concentrarsi esclusivamente su quello nell’anno delle Olimpiadi e lasciare il ciclismo su strada. Combinare queste tre discipline ha creato un programma fitto di appuntamenti negli ultimi anni. Non in termini di giornate di gara, ma in termini di preparazione. È difficile cambiare improvvisamente disciplina in un periodo di preparazione più breve, perché ciò comporta molti aggiustamenti. Quando vai in mountain bike, ad esempio, ti trovi in ​​una posizione completamente diversa. Inoltre, in mountain bike devi spesso lottare per la tua posizione di partenza, quindi devi partire dal fondo se non fai molte gare”.

Parigi 2024: la rivincita

Parigi è lontana e la strategia da adottare è presto per essere delineata e probabilmente il ricordo di Tokyo scotta ancora: la caduta che portò il ritiro fa ancora male. L’infortunio alla schiena ha influito sulle sue prestazioni per tutto l’inverno e ritardò il suo debutto stagionale.

Ormai quel problema fisico è alle spalle, ma per il Van der Poel le Olimpiadi sono imprescindibili e potrebbe anche decidere di stravolgere il suo programma per la rivincita di Parigi: i cinque cerchi sono più di un semplice obiettivo, ma il traguardo a coronamento di una carriera.