Giornata ricca di dichiarazioni per Matteo Salvini, che è ritornato sui temi dell’attualità politica in una diretta sui propri canali social.

Salvini in diretta social, i cinque sì sul referendum della giustizia

Dopo aver risposto alla stampa circa le proprie intenzioni sul possibile viaggio a Mosca, Matteo Salvini chiude il cerchio in una diretta sui social network a tutto tondo. Il primo tema toccato, scagliandosi anche contro il mondo dell’informazione, è sul referendum della giustizia, in agenda il prossimo 12 giugno:

Vorrei parlare con voi innanzitutto di referendum, lo sapete che domenica 12 giugno dopo 30 anni di chiacchiere c’è la possibilità di cambiare la giustizia? È difficile che lo sappiate perché c’è il silenzio generale sul tema: per la RAI, per le grandi televisioni, per le radio e per i giornali tutto questo non esiste. Proviamo a superare insieme il bavaglio, l’indegna censura e la congiura del silenzio“.

“C’è chi lavora per la guerra, io invece lavoro per la pace e a qualcuno dà fastidio”

Poi si ritorna sul nocciolo della questione e qui il leader del Carroccio attacca:

La politica di sinistra e la stragrande maggioranza dei mezzi di informazione stanno dicendo a suon di insulti e critiche cose senza senso nei miei confronti. A me interessa solo la pace, intesa come valore supremo universale: la scelta è semplice, guerra o pace. C’è qualcuno che ritiene che la guerra possa andare avanti per mesi e mesi, con la sua scia di morte di distruzione e di povertà, di continuare a mandare le armi. Poi c’è qualcun altro che prova a lavorare per la pace perché la pace salva vite e la pace conviene anche all’Italia“.

A qualcuno dà fastidio la pace: Letta, Renzi, Saviano e la Fornero affermano che io devo chiarire se ho parlato con l’ambasciatore russo. L’ho fatto, più e più volte in totale trasparenza e inoltre ho incontrato l’ambasciatore turco, quello cinese, quello ucraino, quello americano e quello francese. Ho lavorato e sto lavorando per la pace“.

Energia, dall’aumento dei prezzi a quello delle importazioni

Spazio poi al capitolo rincari energetici e all’inefficacia delle sanzioni:

La benzina è tornata ai massimi sopra €1,90/litro, casualmente prima del ponte del 2 giugno. È bastato l’annuncio del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia che i prezzi della benzina e del diesel sono tornati alle stelle, nonostante lo sconto del governo. Cercheremo di convincere il governo a allungare il taglio delle accise e a confermare lo sconto anche oltre l’8 luglio“.

“Per non parlare delle sanzioni, che stanno facendo più male a noi che a chi le subisce. Stando ai dati di Avvenire, nei primi tre mesi dell’anno l’Europa ha un saldo tra import ed export di -45 miliardi. Nei primi quattro mesi l’Italia ha accresciuto del 118% le importazioni dalla Russia, mentre ha ridotto del 48% le esportazioni. Questi sono i dati, forse bisognerebbe cambiare strategia“.