Dopo 65 giorni di lockdown assoluto, Shanghai si prepara quantomeno a uscire dal guscio e vedere parzialmente uno spiraglio di ludice. Il maxi distretto finanziario cinese sta per liberare oltre 20 milioni di persone confinate nelle proprie abitazioni dal 28 marzo scorso. Due mesi di restrizioni totali in accordo con la strategia “Zero Covid” imposta dal Dragone ma al contempo elemento di disturbo per gran parte della cittadinanza:

Shanghai, dal lockdown a una parziale riapertura

Shanghai si libera in parte dalla morsa del Covid e torna a riassaporare una parvenza di normalità dopo oltre due mesi. Riprende dunque la quotidianità della megalopoli, soprattutto quella economica e finanziaria il cui stop ha inciso parecchio. Anche chi è risultato positivo al coronavirus ma si è ora negativizzato può finalmente fare ritorno presso la propria abitazione.

Nello specifico, si avvicina all’abolizione delle restrizioni l’area “a basso rischio”, che rappresenta una grande quantità di cittadini. Rimangono invece confinati tutti gli abitanti delle aree “isolate” o “chiuse”: si parla di circa 650mila persone, una ristretta minoranza rispetto al totale.

Negozi e centri commerciali riaprono, al 75% della capienza, nei bar e nei ristoranti rimane in vigore il servizio di asporto. Chiusi per il momento cinema, musei e palestre mentre sul capitolo scuola l’anno scolastico può considerarsi ufficialmente concluso.

Regole comunque rigide, servono tamponi e certificati

Da un punto di vista sanitario le autorità ragioneranno secondo un meccanismo molto simile al green pass italiano ed europeo per entrare nelle attività. Per usufruire di molti servizi, tra cui i trasporti, è inoltre necessario presentare un tampone negativo effettuato nelle 72 ore precedenti. A proposito di viaggi, chiunque debba recarsi in un’altra località della Cina dovrà osservare un periodo di quarantena al rientro mentre per i nuovi casi positivi sarà obbligatorio il ricovero in ospedale o nelle strutture centrali.

Tra gli esempi più significativi della ripartenza c’è il traffico ferroviario, che tutti i giorni trasporta milioni di persone in giro per Shanghai. Durante l’ultima ondata di pandemia è rimasta attiva solamente la stazione di Hongqiao.