Salvini a Mosca: “Un capo politico che non si attiva è un fallito”. Il Segretario della Lega, difende la sua azione politica di fronte alla stampa che lo incalza sul viaggio in Russia: “Se lei mi dice crede a Di Maio … diciamo che i fatti dicono il contrario. Draghi è il mio presidente del Consiglio e gli affido la via della pace. A meno che l’Italia non sia in guerra con la Russia, e non mi sembra. Se non siamo in guerra con nessuno e l’obiettivo è la pace …” Così il segretario leghista Matteo Salvini ha risposto ai giornalisti a proposito dell’azione diplomatica di Mario Draghi.

Salvini a Mosca: “Un capo politico che non si attiva è un fallito”

No non ho ricevuto convocazioni, ma mi sembra di una gravità assoluta. Aspetto che mi chiamino. Io ritengo di una gravità assoluta entrare nel merito di impegni volti alla pace”. Matteo Salvini risponde così rispetto all’ipotesi di un eventuale interessamento del Copasir alla vicenda del suo mancato viaggio a Mosca.

“Un capo di partito agisce in nome della pace”

“Le relazioni internazionali sono in mano a me e al responsabile Esteri che è Lorenzo Fontana. Un capo di partito ha l’onore e l’onere, in nome della pace, di decidere chi e quando incontrare. A me piace fare le cose e annunciarle quando ho il risultato”. Così il segretario leghista Matteo Salvini ha risposto a chi gli chiedeva delle critiche nel suo partito e nel governo per il silenzio sulla missione -poi congelata – a Mosca.

La bocciatura del Sottosegretario Gabrielli

“Simili iniziative dovrebbero essere prese a livello di leader di governo, non di leader di partito”. Parola di Franco Gabrielli. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Sicurezza critica l’annunciata – poi congelata – missione a Mosca di Matteo Salvini. “Penso che la considerazione come al solito più efficace l’abbia resa il presidente del Consiglio. Peraltro sono testimone di quando lo ribadì anche in sede di Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – scandisce Gabrielli -: tutto è possibile purché si faccia nella massima trasparenza e nel rispetto dei ruoli che, soprattutto in momenti così complicati, tutti devono avere e, a maggior ragione, devono avere personaggi che hanno una responsabilità che deriva loro dall’essere leader di formazioni politiche”.