ll Cremlino devia le esportazioni di petrolio greggio contro il veto dell’UE. Il Cremlino ha avvertito che le sanzioni dell’Unione Europea sul petrolio russo influenzeranno il mercato energetico mondiale e ha affermato che Mosca potrebbe dirottare le esportazioni per limitare le proprie perdite.
ll Cremlino devia le esportazioni di petrolio greggio contro il veto dell’UE
I leader dell’UE questa settimana hanno concordato un embargo sulle importazioni di greggio russo che mira a fermare il 90% delle vendite di petrolio della Russia: “Queste sanzioni avranno un impatto negativo sull’intero continente: per gli europei, per noi e per il mercato energetico mondiale”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.
Nel 2021 più di un quarto di petrolio è arrivato dalla Russia
Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), nel 2021 più di un quarto del petrolio europeo è arrivato dalla Russia e l’UE ha rappresentato quasi la metà delle esportazioni totali russe di petrolio greggio e prodotti petroliferi.
I prezzi dell’energia sono saliti ai massimi pluriennali da quando la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio, portando l’inflazione ai livelli più alti nello storico di una generazione suscitando i timori di una crisi del costo della vita nel vecchio continente e negli Stati Uniti.
Mosca reindirizza i rifornimenti
Mosca ha già iniziato a reindirizzare i rifornimenti fuori dall’Europa in seguito all’imposizione di sanzioni, secondo il Cremlino: “Un’azione selettiva e sistemica che ci consentirà di ridurre al minimo le conseguenze negative”, ha detto Peskov ai giornalisti.
Un caso rappresentativo è costituito dall’India, uno dei paesi che ha approfittato dell’interruzione dell’approvvigionamento russo, acquistando quantità record di petrolio russo con un fortissimo sconto così da confrontare i prezzi del mercato del greggio.