Con 447 voti su 502 espressi, il tedesco Manfred Weber è il nuovo presidente del Ppe, il Partito popolare europeo. Andrà a sostituire il presidente uscente, il polacco Donald Tusk, come annunciato da Rotterdam dove è stata sancita la nomina dell’eurodeputato tedesco, già presidente del gruppo del Ppe al Parlamento Europeo.
Weber era l’unico candidato alla presidenza del Ppe
Weber, 49 anni, originario della Baviera, membro della Csu bavarese (partito gemello della Cdu della ex cancelliera Angela Merkel), eletto eurodeputato nel 2004, guida il gruppo del Ppe al Parlamento europeo dal 2014. Le critiche sulla sua figura riguardano la sua esperienza politica, visto che Weber ha trascorso tutta la sua carriera al Parlamento europeo e non ha contatti con i leader dell’Ue, a differenza del suo predecessore Tusk. Nel congresso, visto per i popolari europei come una possibilità di ricostituire i ranghi ed il prestigio, dopo l’addio di Angela Merkel alla politica e al basso appeal registrato dai partiti (dei popolari fanno parte, fra gli altri, Forza Italia) lo stesso Weber parla di “un momento di responsabilità, credibilità, determinazione e le migliori idee per il futuro. È tempo del Ppe“:
Sono estremamente orgoglioso di essere eletto presidente del più grande partito politico d’Europa e sono onorato di poter continuare sulle orme dei leader del Ppe come Donald Tusk. Insieme diciamo no a un’Europa di sfiducia dei populisti, che polarizza le persone e distrugge il nostro futuro. Diciamo no a un’Europa delle élite e al loro approccio dall’alto verso il basso. Siamo il partito più vicino alla realtà quotidiana dei cittadini. Più che mai lavoreremo per unire le nostre società e non smetteremo mai di lottare per un’Ue migliore e più forte per i cittadini europei.
Chi è Manfred Weber
Nato a Niederhatzkofen, piccolo paese della Bavaria, il 14 luglio del 1972, Manfred Weber si laurea in ingegneria all’Università di Monaco nel 1996. 8 anni dopo entra nel Parlamento europeo e prende posto nella commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni. Nel 2009 Weber viene nominato vicepresidente del Ppe. Sfiora addirittura la presidenza della Commissione Europea, che viene frenata solamente dal veto del Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, che fanno poi convergere altri voti su un nome oramai noto. Quello di Ursula Von der Leyen.