Il Giro d’Italia 2022 si è chiuso con la vittoria finale di Jai Hindley. L’australiano ha conquistato la Corsa Rosa nelle ultime due tappe, specialmente sulla Marmolada in cui ha fatto vedere tutta la sua classe in salita. Poi, nella crono di Verona, il ciclista ha confermato l’ottimo momento di forma, entrando in Arena da vincitore della maglia rosa.

Francesco Moser, leggenda del movimento ciclistico tricolore, ha quindi commentato l’epilogo del Giro facendo una sorta di borsellino finale ai microfoni di OA Sport.

Giro d’Italia 2022, le parole di Moser

Moser ha – per prima cosa – voluto incensare la forza di Hindley che si è mostrato superiore nelle tre settimane a Carapaz:

“Si era visto che andava perché non ha mai mollato un metro e Carapaz nelle volate per gli abbuoni si vedeva che era un po’ insicuro perché dava importanza anche al singolo secondo. Hindley in salita ha fatto veramente la differenza, aveva un’altra gamba”.

“Un Giro che si è deciso nella penultima tappa, Hindley in salita ne aveva di più e ha fatto la grande differenza. Con questi percorsi così duri i corridori hanno paura a scoprire le loro carte. C’era un grande controllo in corsa. Il tempo massimo secondo me dovrebbe essere più corto perché tutti devono correre e non possono essere i soliti a correre mentre gli altri riposano. Questo è il principio che voglio far capire. Non possono essere presenti sempre e solo i soliti”.

Moser: “Nibali ha giocato d’esperienza”

L’ex vincitore del Giro del 1974, ha parlato anche di Vincenzo Nibali, terminato quarto in classifica generale e alla sua ultima apparizione alla Corsa Rosa in carriera:

“E’ andato molto bene e ha giocato sulla grande esperienza che ha. Peccato per Pozzovivo che è caduto un paio di volte altrimenti anche lui sarebbe potuto essere lì vicino. Magari Nibali cambierà idea sul suo ritiro a fine stagione”.