Bonus ai rom: 10mila euro per trovare casa e lasciare i campi. Il bando del Campidoglio punta alla chiusura degli accampamenti di via Candoni, Salviati e Lombroso entro la fine dell’anno. Sul tema, Rachele Mussolini, consigliera di FDI a Roma, è intervenuta nel corso della trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.
Bonus ai rom
“Quello legato ai rom è un problema che non si risolve dall’oggi al domani -ha affermato Mussolini-. La fotografia che abbiamo oggi rappresenta il fallimento delle ultime amministrazioni nel gestire un tema così complessa. Quello di cui stiamo parlando, chiamiamolo bonus, è quello che è uscito a mezzo stampa, per ora è una dichiarazione, al momento io non ho trovato atti scritti in merito. Non ci sono documenti, non c’è una delibera. C’è un bando che è scaduto il 25 maggio. Sappiamo che per quanto riguarda gli sgomberi iniziati con l’amministrazione Raggi, al momento Gualtieri non sta facendo altro che proseguire con quel piano che faceva acqua da tutte le parti. Un piano che non era ben voluto neanche dagli stessi rom. In un mondo ideale, dove la maggior parte dei problemi che vive un cittadino romano sono stati risolti, allora direi che va bene questo piano però dobbiamo fare anche un censimento serio, vedere quali sono i campi legittimi, quelli tollerati e quelli abusivi. Parliamo di circa 6mila persone, ma sono di più o di meno? Ci sono famiglie che magari sono italiane e usufruiscono del reddito di cittadinanza. Per fare un piano del genere bisogna partire da un censimento fatto seriamente”.
Problema nazionale
“Non può essere il Comune di Roma da solo a risolvere questa situazione, serve l’apporto della Regione e anche quello del governo -ha affermato Mussolini-. E’ un problema nazionale. Una cosa importante va fatta: va assicurata la scolarizzazione dei bambini. Purtroppo tutti i piani di scolarizzazione sono falliti. Li vediamo tutti, i bambini che accompagnano le persone che vanno a mendicare e a svuotare i cassonetti. Bisognerebbe puntare molto sulle nuove generazioni per risolvere il problema perchè c’è un modus operandi e un modus vivendi che si è stabilizzato negli anni. Dobbiamo salvare le nuove generazioni per fargli avere una possibilità di riscatto sociale che non hanno potuto avere le loro famiglie. Vorrei puntare a dare una possibilità reale alle nuove generazioni.