Referendum Giustizia. Il 12 giugno si voterà per i referendum abrogativi sulla giustizia, promossi dalla Lega e dal Partito radicale. Gli elettori dovranno esprimere la propria opinione su cinque quesiti, per lo più tecnici, che chiedono l’annullamento di alcune norme sul funzionamento dell’ordinamento giudiziario. Come previsto dalla Costituzione, per essere ritenuto valido il voto per ogni singolo quesito (a cui si potrà votare “sì” o “no”) dovrà raggiungere il quorum, ossia dovrà partecipare alla votazione almeno la metà più uno degli aventi diritto.
Referendum Giustizia, il parere di Sabella
Il magistrato Alfonso Sabella è intervenuto sul tema nel corso della trasmissione “L’imprenditore e gli altri” condotta da Stefano Bandecchi su Cusano Italia Tv. “I quesiti referendari c’entrano pochissimo con quello che ci chiede l’Europa, il Pnrr, o il monito del Presidente della Repubblica -ha affermato Sabella-. I referendum sono una cosa, la riforma del sistema giudiziario che è indispensabile nel nostro Paese è un’altra. Che questi referendum servano ad ottenere i fondi del Pnrr è soltanto una favola metropolitana. Per quanto riguarda il merito dei quesiti, mi trovo tendenzialmente contrario a tutti ma, da magistrato mai iscritto a nessuna corrente e che considera le correnti un cancro, posso dire che qualche quesito di questo referendum ce lo siamo pure cercati. Penso ad esempio a quello che prevede l’introduzione degli avvocati nei consigli giudiziari. Chiaro che farlo con la clava del referendum è devastante”.