Con l’arrivo di giugno l’Italia si appresta a diminuire le misure anti-Covid ancora in vigore. Non sarà tuttavia un “liberi tutti”, poiché rimarranno ancora una serie di restrizioni almeno fino al 15 giugno. L’Italia si allinea dunque alle norme in vigore in quasi tutta Europa.

Covid, dal primo giugno niente più green pass per viaggiare

Dal primo giugno in Italia cadono alcune misure anti-Covid, in un progressivo ritorno alla normalità. Una tappa intermedia nell’uscita dall’emergenza pandemica, prima dell’abolizione quasi totale prevista per il 15 giugno.

Il primo passaggio riguarda l’abolizione del Green Pass per entrare in Italia, scaduta la proroga del ministero della Salute dello scorso 28 aprile. Niente più obbligo di certificazione verde sia per i turisti che per i cittadini italiani. Viaggiare sarà dunque più semplice, visto che viene abrogato anche il Passenger Locator Form ossia il modulo fornito dalle autorità sanitarie. Rimane invece obbligatorio presentarlo se si viaggia verso Germania, Francia, Spagna e Portogallo.

Di fatto il green pass rimane valido solamente per il personale medico e sanitario, in forma “rafforzata”, fino al 31 dicembre. Chi non rispetta tale norma va incontro alla sospensione del lavoro e dello stipendio.

Confermato l’obbligo di mascherina per gli esami di medie e superiori

Ci sono però alcune situazioni dove rimarranno attive alcune restrizioni, legate quasi esclusivamente all’utilizzo della mascherina Ffp2. Si attende la decisione del ministro Speranza per l’ordinanza relativa ai mezzi di trasporto e ai luoghi al chiuso dove è ancora necessaria (eventi culturali e sportivi): al momento le misure sono confermate fino al 15 giugno. L’ipotesi allo studio è di mantenere obbligatorio l’utilizzo della mascherina sulle tratte a lunga percorrenza, mentre cesserà sul trasporto pubblico locale.

Sarà invece prorogato l’obbligo di mascherina a scuola in concomitanza con gli esami delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Infine, dal 15 giugno niente più obbligo vaccinale per gli over 50, per le forze dell’ordine e per il personale scolastico.

Sul tavolo del governo rimane ancora la strategia da adottare in autunno, limitatamente ai richiami delle vaccinazioni.