Nella notte sono arrivate le nuove parole di Zelensky riguardo la situazione di guerra tra Russia e Ucraina. Il leader del popolo ucraino, intervenuto peraltro durante il Consiglio europeo straordinario organizzato nella giornata di ieri – e che continuerà oggi – si è rivolto alla UE chiedendo severità riguardo il sesto pacchetto di sanzioni verso Mosca.
Guerra Russia Ucraina, le parole di Zelensky
Zelensky ha quindi pubblicato il suo intervento fatto al Consiglio, attraverso un post pubblicato su Instagram in cui ha sottolineato la necessità di presentarsi di fronte a Putin in maniera unitaria:
“Rivolgendomi al Consiglio europeo, ho sottolineato che l’Europa deve mostrare forza. Perché la Russia percepisce solo la forza come un argomento. È tempo. È tempo che non ci siano divisioni ma che si vada avanti insieme. L’Ucraina ha dimostrato con il suo stesso esempio perché questo è importante. Nel nostro Paese, a partire dal 24 febbraio, c’è massima unità d’intenti, tutti lavorano per un risultato: la protezione dello Stato. E grazie a questo siamo riusciti a fare ciò che il mondo non si aspettava: l’Ucraina ha fermato l’esercito russo – e tutti ne avevano paura, ricordate? – ed è riuscita a liberare parte del nostro territorio occupato. Una maggiore unità è veramente il fondamento di questa forza. Lo sapete. Tutte le liti in Europa devono finire, le discordie interne incoraggiano la Russia a mettere sempre più pressione.”
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Guerra Russia Ucraina, Mario Draghi dal vertice UE
Intanto, al termine del primo giorno del vertice UE per un Consiglio europeo straordinario sulla situazione russa, Mario Draghi ha parlato in questa maniera:
“È essenziale che Putin non vinca questa guerra. Allo stesso tempo dobbiamo chiederci se può essere utile parlargli. Sono scettico sull’utilità di queste telefonate, ma ci sono ragioni per farle. Queste conversazioni dimostrano che è Putin a non volere la pace. Il confronto con Putin è necessario per risolvere il problema del grano, della sicurezza alimentare. Il rischio di una catastrofe alimentare è reale: e se non ci sarà una soluzione, dovrà essere chiaro che la colpa è di Putin.”
Quindi, il Premier ha parlato delle condizioni di pace:
“Se l’Ucraina non è d’accordo sui termini, la pace non può essere sostenibile. Kiev nell’Unione europea? Offrire all’Ucraina lo status di Paese candidato può essere un gesto simbolico importante, un messaggio di sostegno nel mezzo della guerra”.
Subito dopo, Draghi ha toccato anche temi relativamente a crisi energetica e nuovo pacchetto di sanzioni:
“Non possiamo immaginare che dopo il conflitto la nostra politica energetica tornerà come prima. Quello che è successo è troppo brutale. Dobbiamo muoverci ora per cambiare i nostri fornitori di energia nel lungo periodo. Sulle sanzioni, dobbiamo mantenere l’unità. L’Italia è d’accordo sul pacchetto, purché non ci siano squilibri tra gli Stati membri”.