Niente più bambini in carcere insieme alle madri detenute. Via libera dell’Aula della Camera alla proposta di legge che modifica la normativa in materia di tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori. I voti a favore sono 241, i contrari 7 e 2 gli astenuti. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.
Le novità sulle madri in carcere
Tra le novità contenute nel testo, l’esclusione della custodia cautelare in carcere della donna incinta o della madre di figli di età inferiore a 6 anni con lei conviventi. L’obiettivo di questa legge è evitare ai più piccoli di vivere la realtà delle carceri in caso di madre condannata. Provvedimento che vale anche per i padri, qualora la mamma sia deceduta o impossibilitata a dare assistenza alla prole. La legge approvata dalla Camera dei Deputati introduce alcune modifiche alla disciplina delle misure cautelari, volte ad escludere l’applicazione della custodia cautelare in carcere per le madri con figli di età inferiore ai 6 anni prevedendo al contempo che, in presenza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza, il giudice possa disporre la custodia cautelare solo negli istituti a custodia attenuata per detenute madri.
Madri detenute come gli ultrasettantenni
Le mamme detenute saranno paragonate letteralmente a cittadini anziani: il testo infatti equipara alla condizione dell’ultrasettantenne (per il quale la custodia cautelare in carcere è consentita solo in presenza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza) quella dell’imputato unico genitore di una persona con disabilità grave; interviene sull’istituto del rinvio dell’esecuzione della pena, prevedendo un più ampio ricorso a tale beneficio, che viene esteso anche al padre di un bambino che abbia meno di un anno (quando la madre sia deceduta o comunque impossibilitata a dare assistenza ai figli) e alla madre (o al padre) di un figlio con disabilità grave che abbia meno di 3 anni; interviene sull’ordinamento penitenziario per coordinare gli istituti della detenzione domiciliare e della detenzione domiciliare speciale con la previsione, in presenza del concreto pericolo della commissione di ulteriori delitti, del ricorso alla custodia in Icam (gli istituti a custodia attenuata per madri detenute, ndr); incide sulla disciplina delle case famiglia protette, prevedendo l’obbligo per il ministro della Giustizia di stipulare con gli enti locali convenzioni volte a individuare le strutture idonee.
Gioisce il Partito Democratico
I Dem, che hanno presentato la proposta di legge, si dicono soddisfatti. Come afferma il relatore del provvedimento, l’On. Walter Verini:
“Mai più bambini in carcere: l’approvazione da parte della Camera della proposta di legge a prima firma Paolo Siani rappresenta un importante passo in avanti verso la cancellazione di questa inammissibile, vergognosa situazione che si verifica nelle carceri italiane. Il testo approvato tutela i bambini che sono costretti a vivere tra le sbarre insieme alle madri detenute, prevedendo destinazioni presso le case famiglia o gli istituti a custodia attenuata. Ci auguriamo che il Senato possa esaminare a sua volta al più presto il testo della Camera, la cui approvazione definitiva sarà un passo dì civiltà e umanità per il nostro Paese. E una spinta al Governo e al Parlamento per interventi sempre più urgenti e necessari sulla situazione carceraria, contro il sovraffollamento, per una pena che sia davvero rieducativa e riabilitativa”.