Bonus internet 2022 privati. Si tratta di un contributo per privati e imprese che permette di avere un rimborso, fino a 2.500 euro, per l’acquisto del Pc o per l’installazione di una connessione internet.
Bonus internet 2022 privati, come funziona
Il bonus internet 2022 (o bonus digitalizzazione) è un rimborso garantito dal Ministero dello Sviluppo Economico per tutti i lavori fatti per potenziare i servizi digitali, come:
- modernizzazione dell’organizzazione del lavoro;
- acquisto di strumenti tecnologici;
- sviluppo di soluzioni per l’e-commerce;
- attivazione di connessione internet di nuova generazione, anche con banda ultra-larga;
- oltre un quinto del voucher, cioè 500 euro è destinato all’acquisto del PC o tablet ad uso aziendale, purché garantiti dalla stipula di un contratto telefonico.
Come richiederlo
Ad oggi non esiste ancora un decreto legge che regoli il bonus, al momento è solo possibile ipotizzare le modalità di erogazione del voucher sulla base di quelle adottate per erogare il precedente bonus tablet e pc. Se si dovessero adottare le medesime modalità, infatti, il bonus dovrebbe essere erogato da Infratel Italia (Infrastrutture e Telecomunicazioni per l’Italia S.p.A.), una società governativa interamente controllata da Mise (Ministero dello Sviluppo economico). Il voucher non verrebbe dato direttamente all’utente (come accade con altri tipi di bonus), ma l’utente dovrebbe poterlo chiedere all’operatore di telefonia in fase di sottoscrizione del contratto internet.
Bonus collegati
All’interno dello stesso provvedimento, dovrebbero trovare spazio anche altri provvedimenti dedicati all’allargamento dei servizi digitali a tutti i cittadini italiani. Ad esempio l’eliminazione dei costi di riconoscimento per l’attivazione della Spid o della casella di posta certificata, lo sviluppo di un “pacchetto famiglia” che prevede l’utilizzo del cloud per l’archiviazione e la dotazione dei condomini di reti di cablaggio verticale cui ogni unità immobiliare si possa collegare.
Il nuovo voucher per le famiglie sarà a disposizione dal 2024 dopo il via libera della Commissione europea. Ecco a chi spetta.