Si dall’inizio del conflitto russo-ucraino il problema del grano è stato uno dei più impellenti. I due Paesi in guerra producono infatti il 30 per cento della fornitura mondiale e, prima del conflitto, l’Ucraina era vista come il granaio del mondo, con 4,5 milioni di tonnellate di prodotti agricoli che uscivano dai suoi porti ogni mese. La città di Odessa in particolare forniva il grano necessario a sfamare 400 milioni di persone.
Grano Ucraina, l’Unione Europea valuta una missione navale per trasportare i cereali
Adesso è tutto fermo e le riserve di cereali bloccate nei porti del mar Nero diventano ogni giorno più gravi perché si teme un effetto domino devastante. E secondo il programma alimentare delle Nazioni Unite il peggio deve ancora arrivare.
La minaccia del grano è di particolare interesse per i Paesi europei che affacciano sul Mediterraneo, essendo più esposti al deterioramento delle condizioni dei vicini nordafricani, a loro volta molto suscettibili alla diminuzione della sicurezza alimentare. Basti ricordare che l’innesco delle Primavere arabe, un decennio fa, fu proprio l’aumento del prezzo del pane.
Sarebbe proprio questo l’obiettivo dello Zar secondo diversi analisti: ottenere una carestia in Africa e di conseguenza un’ondata di profughi verso l’Occidente.
Il tema è in primo piano sul tavolo dei leader europei per il vertice di Bruxelles iniziato oggi e che terminerà domani. Diverse le ipotesi per scongiurare un peggioramento della situazione. Si è parlato di corridoi alimentari, trasporto su rotaia ma anche di una missione navale.
L’importante è fare presto, perché la crisi alimentare ormai alle porte coinvolge oltre trenta paesi e decine di milioni di persone.
Per saperne di più non perdere questa sera la nuova puntata de “L’imprenditore e gli altri” su Cusano Italia TV.
Leggi anche: Crisi del grano, il sottosegretario alle politiche agricole Centinaio: “Ce la siamo voluta noi europei”
Leggi anche: L’Unione Europea studia alternative per sbloccare il grano in Ucraina