Sono otto gli indagati sull’eredità lasciata da Silvana Barbieri alla figlia Patrizia Reggiani, ex moglie dello stilista Maurizio Gucci. Patrizia in carcere per il delitto Gucci avrebbe ricevuto un’eredità di diversi milioni di euro dopo la morte della madre. Inizialmente l’inchiesta della Procura di Milano sulla gestione del patrimonio della vedova Gucci vedeva quattro indagati. Le indagini sono state condotte dalla Gdf e coordinate dall’aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Michela Bordieri.
L’eredità di Patrizia Reggiani
La signora Silvana Barbieri aveva lasciato in eredità alla figlia Patrizia Reggiani, ex vedova Gucci, una villa nel centro di Milano, un capannone di 10 mila metri quadri in via Mecenate e alcune società immobiliari. La Barbieri aveva, poi, incaricato l’avvocato Giani di costituire una Fondazione, da lui presieduta a vita, con al suo interno tra l’altro un complesso immobiliare da almeno 14 milioni di euro dietro la Stazione Centrale. Tra le accuse si parla pure del furto alla vedova Gucci di due anelli, un braccialetto e una collana di proprietà da parte della sua ex compagna di cella poi diventata “punto riferimento fiduciario”. I 6 indagati che rispondono di circonvenzione di incapace avrebbero abusato dello stato di fragilità psichica di Patrizia Reggiani. L’ex signora Gucci era “affetta da sindrome post frontale” conseguenza di un tumore al cervello asportato nel ’92.
L’indagine è nata in seguito all’esposto presentato da Allegra Gucci, una delle due figlie di Patrizia Reggiani e Maurizio Gucci. L’indagine disposta dal giudice tutelare Ilaria Mazzei voleva fare chiarezza sui rendiconti delle uscite: attorno ai tre milioni di euro in due anni.
Gli indagati per l’eredità dell’ex signora Gucci
Come si legge nell’avviso di chiusura delle indagini sono otto in totale gli indagati.Su tutti l’avvocato Daniele Pizzi, ex amministratore di sostegno della signora Reggiani. Poi c’è Loredana Canò che divideva la cella con Patrizia Reggiani quando scontava la pena per il delitto Gucci. Dopo troviamo l’avvocato Maurizio Giani e Marco Chiesa, rispettivamente legale e consulente finanziario di Silvana Barbieri. Ci sono anche due presunti prestanome Marco Riva e Maria Angela Stimoli. Infine ci sono Mario Wiel Marin e Marco Moroni, titolari di una società che ha svolto una perizia “sul valore economico di cinque società immobiliari” di cui era amministratrice Silvana Barbieri.
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