Conciliare la manualità dell’artigiano con la tecnologia. Si può? 

Un incontro per far dialogare artigiani tradizionali e digitali, trovando nuovi strumenti e modi per interagire e dare vita a sinergie positive.

Senza buone mani non si fanno buoni prodotti ma poi vanno venduti e la bottega sotto casa non basta più.

La pandemia ci ha insegnato che la tecnologia è stata indispensabile per distribuire i prodotti e le eccellenze artigiane hanno trovato nuovi mercati. In una delle capitali del “fatto a mano”, Firenze, si sono confrontati giovani imprenditori e amministratori pubblici per discutere di strategie anche quando l’emergenza pandemia sarà definitivamente superata.

“La sfida delle startup sta coinvolgendo ogni attività produttiva – ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – e a maggior ragione può essere uno strumento fondamentale d’innovazione per un mondo fondato sulla creatività e sull’ingegno come quello dell’artigianato tradizionale. Credo che per il territorio di Firenze e della Toscana ci possano essere interazioni importanti, sia nella creazione del prodotto, che nella catena di comunicazione e marketing. La Regione, non a caso, si sta impegnando molto per favorire la digitalizzazione delle imprese, sia con fondi propri che attraverso fondi strutturali e i risultati sono importanti”.

 

La pandemia ha insegnato che serve il digitale per allargare il mercato dei prodotti di qualità

Gli fa eco il presidente del consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo:

“Credo che una delle forze più straordinarie della Toscana stia nella sua capacità di tenere insieme tradizione e innovazione. E non è un caso che proprio nella patria del fatto a mano, nella capitale dell’artigianato si rifletta sulla manodopera di qualità con uno sguardo al futuro. Uno stimolo che raccoglie un seme già presente negli imprenditori toscani”.

Artigianato e innovazione tecnologica possono diventare uno strumento di successo perchè il “fatto a mano” non passa di moda ma ha bisogno del digitale per poter allargare il mercato.

30 maggio 2022

 

Stefano Bisi