Pil Italia: “Quadro economico deteriorato”. Lo afferma il Ministro dell’Economia Daniele Franco, che delinea una situazione difficile per il paese. “Negli ultimi due anni ci stiamo misurando con shock di ampiezza inusuale: la pandemia più importante dell’ultimo secolo, un aumento dei prezzi dell’energia e nuova guerra in Europa. Osserviamo un rallentamento dell’attività economica.” Lo ha detto il ministro dell’Economia, Daniele Franco, intervenendo al convegno “La corporate governance in epoca di transizioni”, organizzato da Consob sottolineando che ci troviamo in una “fase di grande incertezza”.
Pil Italia: “Quadro economico deteriorato”
Il governo è “ripetutamente intervenuto per mitigare le ripercussioni e gli shock sull’economia”. Queste le dichiarazioni sulla capacità d’intervento del governo, del ministro dell’Economia, Daniele Franco, “l’obiettivo-ha aggiunto-è evitare che il Paese torni in recessione”.
Evitare il rischio stagnazione
Il Ministro Franco, ha poi aggiunto una riflessione sui rischi che corre l’economia italiana in questa fase: “Dobbiamo porre termine a un ventennio di sostanziale stagnazione. Dal 2000 all’insorgere della pandemia, il Pil italiano è rimasto sostanzialmente stagnante. La bassa crescita riflette fattori diversi, innanzitutto la debole dinamica degli investimenti in capitale fisico. Gli investimenti fissi lordi complessivi nel 2019 costituivano il 18% del Pil, dopo la flessione 2020 nel 2021 c’è stata una inversione di tendenza con una incidenza pari al 20%, puntiamo a raggiunger il 22% nei prossimi anni in linea con la media europea”.
Lo scenario di Confindustria
“Noi auspichiamo che si rimanga nello scenario che abbiamo detto alcuni mesi fa e che molti aveva giudicato pessimista. Nella realtà avete visto che poi tutti si sono adeguati a una stima attorno al 2%: Moody’s, Fmi, Bce, segno evidente che forse quando gli imprenditori, che stanno tutti i giorni sui mercati, dicono che ci sono determinate condizioni forse bisogna ascoltarli”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, a margine dell’assemblea Assolombarda.