In programma oggi e domani a Bruxelles il vertice del Consiglio Europeo, un appuntamento che potrebbe dare risposte importanti sui temi più caldi. Tra questi figura l’approvazione del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, che però non verrà confermato a causa delle posizioni distanti. Spazio poi alla fornitura di armi in Ucraina, al capitolo gas ed energia e, infine, alla delicata situazione legata all’export di grano.
Russia is weaponising its energy supplies, with global repercussions.
? #REPowerEU will enable us to phase out Russia’s fossil fuels while building mutually beneficial international partnerships.
And our REPowerUkraine initiative will help rebuild Ukraine’s energy system.
— European Commission ?? (@EU_Commission) May 30, 2022
Vertice Consiglio Europeo, niente nuove sanzioni
Il vertice del Consiglio Europeo si riunisce oggi e domani a Bruxelles, ma rispetto alle attese si mormora che il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia non verrà firmato. Nessun passo avanti dunque sul tema dell’embargo al petrolio russo, cardine del pacchetto, anche l’ultimo incontro tra gli ambasciatori si è concluso con un nulla di fatto.
Nello specifico, l’embargo si concentra sull’oleodotto “dell’amicizia”, che passa da Germania, Polonia e Ungheria. Proprio Budapest è capofila dello schieramento del “no”, preferendo l’applicazione delle sanzioni solo al trasporto via mare. In questo caso l’embargo, già definito, scatterà a partire dal 2023. Di conseguenza, Viktor Orban chiede tempo per attuare la strategia di diversificazione energetica nel Paese. La sua posizione è strettamente condivisa con quella dei Paesi che maggiormente affacciano a est.
Dall’altro lato c’è uno schieramento di nazioni, tra cui l’Italia, che osteggia tale concessione, preoccupata che ciò generi uno squilibrio sul piano dei prezzi.
Gli altri temi in discussione a Bruxelles
Oltre alla questione delle sanzioni, sono altri gli sviluppi in programma, tutti connessi alla guerra in Ucraina. Si parlerà di sostegno economico alla nazione, sul tavolo un “piano Marshall” da 9 miliardi di euro, sulla scia del Pnrr: prestiti e crediti a fondo perduto. Accanto, viaggia di pari passo la volontà di proseguire con gli aiuti militari per le truppe di Kiev.
Delicati e cruciali sono invece i temi legati al nodo energia, che continua a farsi sentire. Prende corpo l’ipotesi di introdurre un tetto temporaneo ai prezzi, in accordo con i partner internazionali. Non solo presente, ma anche futuro: passi avanti sulla costruzione delineata del piano RePowerEu, altro snodo cruciale per il futuro dell’Europa.
In conclusione, martedì focus sulla crisi alimentare dettata dal blocco dell’export di grano nei porti ucraini. Qui si discuterà sulla fattibilità di una missione navale europea.