La guerra in Ucraina conclude il suo 94esimo giorno: vediamo il recap con le notizie principali di oggi:

Guerra in Ucraina, il recap: trilaterale tra Russia, Francia e Germania

Da un punto di vista diplomatico la giornata è segnata dal colloquio telefonico di 90 minuti avvenuto tra Vladimir Putin, Emmanel Macron e Olaf Scholz. Sul tavolo le importanti questioni dell’export di grano e della diplomazia, con Mosca che fa sapere di essere pronta a riprendere i negoziati con Kiev.

Un incontro estremamente proficuo per mantenere viva la ragnatela di rapporto tra Ue e il Cremlino, alla vigilia del vertice di Bruxelles previsto lunedì e martedì. Intanto le forze armate russe hanno annunciato di aver completato con successo il test missilistico ipersonico Zircon nel Mar di Barents.

Zelensky ribadisce le priorità ucraine e si confronta con BoJo

Sul fronte opposto, quello ucraino, Volodymyr Zelensky continua a tenere toni abbastanza accesi, cercando di far vedere che la nazione è tutt’altro che in difficoltà. In primis, il presidente ha ribadito l’esigenza di sedersi al tavolo dei negoziati solamente in presenza di Vladimir Putin.

Successivamente il nuovo diniego alla cessione dei territori in cambio della pace, a cominciare dal Donbass. In gioco ci sono milioni di persone la cui vita non può essere barattata con un accordo. A proposito di Donbass, arrivano notizie contrastanti sugli sviluppi bellici. Severodonetsk pare aver respinto momentaneamente l’avanzata russa, mentre Lyman sta per cadere in mano alle forze nemiche.

Infine, breve colloquio telefonico con il premier britannico Boris Johnson, per prepare una strategia difensiva congiunta a sostegno dell’Ucraina.

Nuova bufera politica su Matteo Salvini

Infine, la rassegna si completa con la politica italiana, nel merito di Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

Il leader della Lega ha comunicato che si recherà a Mosca per parlare di pace, senza l’intento di sorpassare il governo nell’attività diplomatica. In un secondo momento ha poi aggiunto che ha in mente di recarsi anche a Kiev. Le polemiche intorno al rumor hanno costretto il Numero Uno del Carroccio a ritornare sui propri passi:

Io sono stupito, sconcertato e dispiaciuto dal fatto che la ricerca della pace, la costruzione della pace, preveda divisioni. Pensavo ingenuamente che costruire la pace, mettendosi in gioco e anche a rischio, valesse la pena. E non pretendo applausi, ma neanche insulti“.

Intervento istituzionale anche per il ministro degli Esteri, che parla così da Manduria:

Il problema vero è che Putin deve dimostrare di volere la pace, e i bombardamenti sul Donbass dimostrano il contrario. Se pensiamo anche all’allargamento della leva militare, non pare di avere di fronte un interlocutore pronto a sedersi al tavolo. Sicuramente sono poco ottimista sul fatto che le cose si risolveranno in tempi brevi, ma ciò non significa che dobbiamo desistere“.