Pensione a 62 anni ultime notizie. Si riapre il fronte nella maggioranza sulle pensioni, mentre si avvicina la scadenza per trovare un accordo sulla riforma.
Pensione a 62 anni ultime notizie
Le posizioni continuano ad essere divergenti nel governo. La Lega insiste per far scattare già dall’inizio del prossimo anno, quando si sarà esaurita Quota 102, la cosiddetta Quota 41. Che non è altro che la possibilità di uscita per tutti al raggiungimento del quarantunesimo anno di contribuzione a prescindere dalla soglia anagrafica. Un’opzione che è attualmente prevista solo per alcune tipologie di lavoratori, come i “precoci” e quelli impegnati in attività usuranti, e che è sostanzialmente condivisa dai sindacati, seppure in alternativa all’ipotesi di pensionamenti attorno alla soglia dei 62 anni d’età.
Inps: Quota 41 costa troppo
Nel 2021 l’Inps ha stimato i costi di un’estensione a tutto campo di Quota 41: più di 4 miliardi nel primo anno di “attivazione” per poi arrivare a superare la soglia dei 9 miliardi nell’ultima annualità di un percorso decennale. Questo il principale motivo per cui il governo è sempre rimasto freddo di fronte all’ipotesi Quota 41 e pensione a 62 anni. Così come il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che ha più volte caldeggiato un’altra proposta con l’obiettivo di consentire il pensionamento a 63-64 anni con la sola quota contributiva dell’assegno usufruendo dell’eventuale parte retributiva a partire dal sessantasettesimo anno d’età. In questo caso il costo il primo anno si fermerebbe a poco più di 400 milioni. Ma la Lega lascia intendere che la spesa aggiuntiva per Quota 41 sarebbe più contenuta di quella stimata dall’Inps e continua a spingere su questa misura.
Fornero in agguato
A questo punto il governo punterà ormai, con ogni probabilità, alla legge di Bilancio per il 2023. “Probabilmente neanche questa legislatura chiuderà il cantiere della flessibilità”, osserva il presidente dell’Inps Pasquale Tridico. A meno di clamorose accelerazioni, a gennaio 2023 non saranno presenti più gli scivoli pensionistici di Quota 102, Opzione Donna e Ape sociale, aprendo dunque la strada alle regole della legge Fornero, 67 anni con almeno 20 di contributi per la pensione di vecchiaia oppure 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva a prescindere dall’età (per le donne un anno in meno) per la pensione anticipata.
Quota 41,,,e basta x tutti chi vuole schiattare ne mondo del lavoro parli con le loro aziende e si facciano prolungare il lavoro .
Quota 41 Credo che quando una persona ha lavorato e pagato contributi per 41 anni sia sufficente. Togliamo invece il Reddito di cittadinanza. Che brucia risorse senza produrre dignità. I soldi se si vuole si trovano. Così si può creare posti di lavoro per i giovani.
Caro governo e cara Inps non trovate scuse che soldi non ci sono ormai gli italiani non li prendete più in giro non siamo stupidi ….poi la gente a 60anni ormai ne ha due palle piene io ,,52amni e ,35di contributi facendo 4,turni di cui 2 sett,notti ne ho i coglioni pieni …..de la Fornero vuole lavorate vada in fabbrica insieme a i suoi parrnyi e poi vediamo ….cara Inps basta cazzate ,,,41c tutti e basta se no sta gioventù si abitua troppo bene
Ma come si possono permettere i nostri cari politici, dire che 41 anni di versamenti, costano troppo? Ma dico voi per caso, avete chiesto al popolo se potevate andare in pensione, con appena 5 anni di legislazione a 5000 euro circa di pensione? Ma maledetti vigliacchi che non siete altro, ma non vi vergognate?
Abolire il reddito di cittadinanza che ha creato solo lavoro nero e malavita,date i soldi a chi versa i contributi con flessibilità in uscita e quindi nuovi posti di lavoro per i giovani
Basterebbe togliere il reddito di cittadinanza , così miracolosamente troviamo le risorse per la quota 41 !
In questo modo ripartiamo i denari a chi li ha sudati lavorando …non hai nulla facenti!
Diamo spazio ai giovani!! Il mondo del lavoro ha bisogno di una ventata di freschezza!! Oltre i 60 siamo una massa di rammolliti!!
Io penso che loro non sono d’accordo , perché aspettano che moriamo prima in modo che così dopo 50 anni di lavoro usurante e di contributi versati così risparmiano ,.e finiamola con questa buffonata del reddito di cittadinanza .
Infatti un mio collega di 65 anni, a quattro giorni dalla tanto sospirata pensione, purtroppo è venuto a mancare. All’improvviso. Con un infarto fulminante. Lui stava bene. È sempre stato in attività. Mai un problema. Ed ora? Ora noi tutti lo piangiamo con dolore.