Campione d’Europa prima, campione d’Italia poi. È stato un anno speciale per Alessandro Florenzi, fresco vincitore dello scudetto con il Milan. Un percorso che per l’esterno ha molte analogie con la cavalcata fatta dagli azzurri di Roberto Mancini la scorsa estate: “Io lo dicevo da un po’ – spiega Florenzi in conferenza stampa da Coverciano – al Milan non mi capivano perché non avevano vissuto ciò che ho vissuto io ma lo senti quando c’è qualcosa e io lo sentivo e lo dicevo, alla fine sono stato contento di aver avuto ragione“.
Tra gli artefici del Milan scudettato c’è Paolo Maldini per il quale Florenzi ha speso parole d’elogio con un paragone forte ricordando la “sua” Roma: “Maldini l’ho conosciuto quest’anno, è un uomo di grandi valori e con lui ci metterei anche Massara. Sono la base del campionato vinto, loro due col mister hanno fatto un grandissimo lavoro. Sono persone molto importanti che possono fare bene al Milan. Un Milan senza Maldini è un po’ come una Roma senza Totti e De Rossi. Non lo sa Maldini cosa farà da qui al 30 giugno, figuriamoci se lo so io“.
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Sulla Nazionale: “Vogliamo voltare pagina”
La festa per lo scudetto, però, è alle spalle. Il presente di Florenzi è la Nazionale con la “finalissima” contro l’Argentina e i prossimi impegni in Nations League. L’obiettivo è chiaro, cancellare la mancata qualificazione ai Mondiali: “È ovvio che ci dispiace per quanto accaduto e ora vogliamo voltare pagina. Fin quando il ct mi chiama, siamo pagati per fare questo, per giocare a calcio. Questo è il mestiere più bello della storia: devo farmi trovare prima col club e poi se il ct avrà fiducia in me mi chiamerà, non si rifiuta mai la Nazionale“.
Florenzi continuerà in azzurro come Roberto Mancini: “Avevo più paura si dimettesse quando abbiamo vinto l’Europeo, più che ora – aggiunge l’esterno – È una sensazione mia. Poi ognuno ha la sua filosofia di gioco: il gruppo qui è molto simile a quello del Milan“.
“Chiellini è l’Ibrahimovic azzurro”
Infine un passaggio su Giorgio Chiellini che a Wembley, contro l’Argentina, chiuderà la sua carriera in Nazionale: “Giorgio è l’Ibrahimovic azzurro – spiega Florenzi – Sono tanto diversi: uno mena in campo, un altro fuori. Come carisma, però, sono molto simili. Giorgio è una leggenda del calcio italiano, un leader. Ci mancherà il suo carisma, il suo sorriso, i suoi discorsi e la sua tranquillità. Mercoledì vogliamo farlo lasciare con un’altra vittoria. Lui è un ragazzo di poche parole, ma quelle che ti dice entrano dentro“.