Ornella Vanoni marito: chi era Lucio Ardenzi e chi è il figlio Cristiano.
Ornella Vanoni marito, chi era Lucio Ardenzi
Reduce dal film Senza fine, che la vede protagonista e omaggiata, Ornella Vanoni torna sotto i riflettori, ma questa volta non per parlare di sé.
L’attenzione infatti si sposta su Lucio Ardenzi, l’ex marito, ormai scomparso, della celebre cantante.
Lucio nasce a Roma nel 1922 e si avvicina fin da subito al mondo dello spettacolo concentrandosi sul settore della musica e del teatro. Impresario e abile cacciatori di talenti, scopre profili dalle grandi potenzialità, tra cui Giorgio Albertazzi-Anna Proclemer e Paolo Stoppa-Rina Morelli.
Cristiano Ardenzi
L’amore tra i due dura dodici lunghi anni, dal 1960 al 1972, e fa nascere Cristiano Ardenzi, uomo molto riservato. Difatti le informazioni sul suo conto sono pochissime e il mondo dello spettacolo non gli è mai interessato.
“Per i figli d’arte è sempre un po’ complicato” – ha detto Ornella Vanoni durante un’intervista riguardo il percorso professionale di Cristiano. E aggiunge: “Non sapevo cosa fare di me. Mi ero lasciata con Strehler che era sposato, amavo Paoli che era sposato, incontro Ardenzi, mi sposo”.
“Sono una nonna amorevole, anzi sono la nonna più straordinaria del mondo” – continua la cantautrice – “Mentre gli amori sono complicati, l’amore che tu provi per figli e i nipoti è un amore fatto di serenità”.
Cristiano ha anche una sorellastra, Francesca Ardenzi, nata dal matrimonio tra Lucio e Erina Torelli nel 1969, una volta finita la relazione con la Vanoni.
La dedica di Ornella Vanoni
Dopo la scomparsa di Lucio Ardenzi, la famosa cantautrice scrisse in sua memoria una toccante lettera pubblicata sulle pagine de Il Corriere della Sera, dove spiegò la motivazione del quale decise di esibirsi il giorno successivo alla sua scomparsa in un concerto nella Villa Reale di Monza. La lettera riporta queste parole: ”Questa sera io farò lo spettacolo che devo fare e sarà uno spettacolo nello spettacolo, quello della vita, che dobbiamo recitare al nostro meglio finché abbiamo la forza di rappresentarlo. E poi c’è Cristiano, nostro figlio, del quale ti ringrazio”.