La situazione nel Donbass si fa sempre più critica per l’esercito ucraino: le truppe russe continuano ad avanzare, i separatisti filo-russi controllano il centro di Lyman, con la resistenza che prova a rispondere dai quartieri a nord e a sud della città. Tuttavia il presidente Volodymyr Zelensky è convinto che, alla fine, nella regione del Donbass sventoleranno le bandiere ucraine.

Zelensky: “La Russia vuole ridurre in cenere il Donbass”

In un videomessaggio Zelensky ribadisce la volontà dell’Ucraina di riconquistare in ogni modo il Donbass e, alla fine, sa che ci riuscirà:

“Se gli occupanti pensano che Lyman o Severodonetsk saranno loro, si sbagliano. Il Donbass sarà ucraino. Perché siamo noi, è la nostra essenza. L’attuale offensiva degli occupanti nel Donbass può rendere la regione disabitata, vogliono ridurre in cenere Popasna, Bakhmut, Lyman, Lysychansk e Severodonetsk. Come Volnovakha, come Mariupol. E anche se la Russia porta distruzione e sofferenza ovunque, ricostruiremo comunque ogni città. Non c’è e non ci sarà una vera alternativa alle nostre bandiere ucraine” 

Zelensky punta il dito contro la Ue

L’esercito ucraino sta cercando in tutti i modi di difendere il Donbass e il resto dell’Ucraina, ma la situazione resta difficile come spiega il presidente Zelensky:

“Dobbiamo aumentare le nostre difese, aumentare la resistenza, così che il Donbass torni a essere Ucraina. La situazione è molto difficile, gli occupanti stanno cercando di raggiungere in almeno 100 giorni di guerra gli obiettivi che speravano di raggiungere nei primi giorni dopo il 24 febbraio. Ora hanno concentrato il massimo dell’artiglieria e delle riserve nel Donbass. Ci sono attacchi missilistici e aerei, tutto. Stiamo proteggendo il nostro Paese nel modo in cui le nostre attuali risorse difensive ci permettono. Stiamo facendo di tutto per accrescerle. E le incrementeremo” 

Il presidente ucraino ha criticato l’Ue, rea di non agire con decisione sulle sanzioni: il sesto pacchetto è bloccato, in particolare dall’Ungheria, alleata di Mosca, e ogni giorno l’Ue paga petrolio e gas alla Russia per un totale di quasi un miliardo di euro, denaro che, secondo Zelensky, il Cremlino reinveste direttamente per alimentare la guerra.

 

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